mercoledì 13 aprile 2011

Altavilla Silentina, a poche ore dalla chiusura delle liste

Altavilla Silentina, Gerardo Di Verniere vuole una politica pulita e scrive il suo manifesto

A tutti i fan, anche al cronista targato Mattino, come uno spot del buon governo
di Altavilla, la città del "balordo", titolo del famoso libro di Piero Chiara, scrittore varesino confinato dai fascisti ad Altavilla, questo il suo manifesto,
una grande passione per la politica la sua, attaccamento al territorio. (Giovanni Farzati)

"Ho deciso di trovare il tempo di pubblicare sulla mia pagina di facebook delle considerazioni relative alle prossime elezioni comunali sperando di far capire quanto sia importante e delicato il prossimo momento amministrativo. Sono particolarmente preoccupato perché l’approccio alla preparazione delle liste sta avvenendo in tutti i modi tranne che in quello più serio e corretto : quello programmatico. Chi mi conosce sa bene l’importanza che da sempre ho attribuito ai programmi soprattutto quando si chiede il voto ad un cittadino. In occasione della mia ultima candidatura a consigliere comunale, a conferma di quanto appena detto, ho pubblicato e distribuito un opuscolo “Il mio impegno per te” nel quale, nell’ambito di quello più vasto proposto dalla lista, ho sottoposto agli elettori un mio programma personale, una sorta di contrattino da sottoscrivere con loro. Eletto consigliere non ho dimenticato questo impegno ed al termine del mio mandato ho dato conto, di quanto promesso in quelle pagine, in un pubblico comizio nel quale ho illustrato, punto per punto, quanto realmente realizzato.

In quell’opuscolo ho anche parlato di requisiti indispensabili per ricoprire certe cariche ed oggi, alla luce di 14 anni di esperienza amministrativa (nove da consigliere comunale ed assessore e cinque da consulente presso altri comuni) voglio proporre all’attenzione di chi legge una descrizione dettagliata dei requisiti necessari per essere un buon sindaco. Spero che questa cosa piaccia ed attivi anche momenti di commento e di approfondimento.




“Del buon sindaco”



La moralità, testimoniata dal modo di vivere, e l’essere residente sul territorio sono i due presupposti fondamentali ma non sufficienti. Assolutamente indispensabile è avere una precisa idea programmatica.

Quest’ultimo argomento diventa altamente selettivo quando si passa a definire meglio il concetto di ”idea programmatica” in quanto presuppone uno studio propedeutico alla sua formulazione mentre un programma può essere, anche e semplicemente, il frutto di un “copia ed incolla”.

Presupposti fondamentali ed indispensabili ad una sua elaborazione sono una serie di conoscenze qui di seguito sinteticamente elencate:

- conoscenza approfondita del territorio e delle sue peculiarità, la vera materia prima intorno alla quale lavorare. Detta conoscenza deve contemplarne anche una, un po’ più ampia, diambito intercomunale;

-conoscenza approfondita dei servizi, delle problematiche e delle criticità del territorio(sono numerosissime) che di fatto assorbono tutte le energie economiche normalmente disponibili;

-conoscenza approfondita della macchina amministrativa esistente (uffici, dipendenti ,patrimonio, attrezzature, funzionalità ed inefficienze);

-conoscenza delle procedure e delle funzionalità amministrative del Comune e degli altri enti di riferimento amministrativo;

-conoscenza del bilancio economico dell’Ente;

-conoscenza dello stato di fatto di progettualità, finanziamenti in atto, finanziamenti richiesti, lavori in corso di tutte quelle opere di un certo respiro per le quali si renderà necessario garantirne la continuità amministrativa;

-conoscenza vera, non quella del sentito dire, delle fonti di finanziamento alle quali poter attingere.

A questa prima, indispensabile e corposissima, parte, segue quella della vera e propria idea di programma

derivante dall’analisi attenta delle sopra citate conoscenze supportata, possibilmente, dal parere e dai suggerimenti di esperti settoriali. Da questo lavoro, se ben fatto, deve scaturire un cronoprogramma in grado di garantire una seria operatività amministrativa sin dal primo giorno di consigliatura.

L’idea programmatica, contrariamente a quanto normalmente accade, dovrebbe essere il vero motivo per il quale si chiede il coinvolgimento dei concittadini sia in termini di candidature a sostegno, sia in termini di voto.

Un buon candidato non si propone come persona ma come garante di un progetto amministrativo.

Necessarie sono poi queste altre caratteristiche:

-fermezza nelle decisioni (è più premiante il “no” del “ni”);

-carenza di vincoli con gruppi di potere locale (permette di muoversi con tranquillità ed equità quando ci sono da fare delle scelte importanti);

-indipendenza da funzionari e dipendenti comunali ;

- buona oratoria sorretta da padronanza degli argomenti e da capacità di sintesi ( importantissima in questo sistema amministrativo fatto di incontri, tavoli di concertazione, accordi di programma, presenze a manifestazioni comunali ed intercomunali);

-disponibilità di tempo ( presenza quotidiana con tempi assimilabili a quelli dei dipendenti): si deve essere sindaco a tempo pieno.

L’ultima considerazione viene spontanea citando un luogo comune classico dei candidati alla poltrona di sindaco : lo faccio perché amo il mio paese. Siccome, nella migliore delle ipotesi, detti candidati superano i 35 anni di età, piuttosto che dichiarare questo amore sarebbe opportuno che lo comprovassero parlando delle cose già fatte in grado di avallare questa dichiarazione di affetto, non essendo ipotizzabile, per il proprio paese,un amore del tipo “colpo di fulmine” giunto ad una certa età"

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