martedì 30 agosto 2011

Ciuffo seducente, ciak2

Radio Free, tre anni (buon compleanno)

Giovanni Farzati, Positano News, Radio Free, la più amata dai giovani nel golfo di Policastro, ideata da Vincenzo Cutolo e Alessandra Lavini alias "Vinci", ha compiuto tre anni di vita, la web radio è apprezzata per i radiogiornali, puntuali, ricchi di notizie e le interviste, curate da Vito Sansone; numerose le trasmissioni che fanno sempre record di ascolti.

Tonino Luppino e il portale Golfo Network, seguono con interesse la giovane Radio Free, ultimamente il portale del golfo di Policastro ha dedicato un lungo articolo a Radio Free.

lunedì 29 agosto 2011

Festival ntichi Suoni 2.3.4. settembre Novi Velia

Festival Antichi Suoni 2-3-4 Settembre

domenica 18 settembre, 10.00-23.30


Luogo Novi Velia


Profilo creato da Jessica Iannuzzi, Annamaria Urciuoli su Facebook

Nell'incantevole borgo medievale di Novi Velia si svolge da anni il Festival degli Antichi Suoni, una manifestazione unica che raccoglie tutti i suonatori di Ciaramelle, Zampogne, Chitarre Battenti, Organetti e Flauti dell' area della Basilicata, della Calabria, della Campania e della Puglia. Suoni che si perdono nella notte dei Tempi e hanno accompagnato la vita delle genti del Sud nel corso dei secoli, e che oggi vengono ripro...posti affinchè la memoria storica rimanga viva, ma, soprattutto, venga tramandata alle generazioni future. La Manifestazione si svolge nel centro storico di Novi Velia e nel corso delle serate, in compagnia di musica genuina, possibile gustare i prodotti tipici del Cilento. Inoltre vi sarà la fiera espositiva degli strumenti musicali antichi. Nelle passate edizioni vi sono stati molti visitatori che hanno assistito all'evento apprezzandone l' originalità, ma soprattutto l' atmosfera rievocatrice delle feste che si celebravano una volta. Il Festival si svolge nel primo wek-end di settembre; Gianluigi Maiese:una festa che mette in relazione vecchie tradizioni e tanta buona musica ...semplicemente unica.

Web visto da lastrminute, vita da free lance, il libro

Vite flessibili, "Vita da frelance" (Feltrinelli, pagg.228 euro 17), sono consulenti informatici, copywriter, giornalisti, web designer... un saggio di Sergio Bologna e Dario Banfi, freelance doc. I frelance vivono nella mobilità virtuale della rete che connette al mondo ma insieme isola in un lavoro domestico senza orari e confini... in Italia c'è sia la Free lance international press di Roma che l'Acta, l'associazione italiana dei freelance. (Benedetta Tobagi Repubblica)

i giornali possono soppravuivere solo con internet?

I giornali (quotidiani) possono sopravvivere solo con Internet ?


La risposta sintetica è “no”.


Come ogni cosa, la risposta più articolata è “dipende”…


Vediamo di approfondire:


La risposta un filino meno sintetica è “nella loro forma attuale, pochi”. Devono cambiare.

Così Sefano Quintarelli introduce una riflessione molto interessante sulle condizioni e le prospettive dei giornali (quotidiani). Una riflessione particolare anche perché nel flusso continuo e a volte ridondante di notizie , di ricerche e di dati sulla stampa si sente un forte bisogno di un’ analisi pacata ed ‘’elementare’’ – che colga appunto gli elementi costitutivi di questo processo di trasformazione.

Nella rigorosa semplicità delle sue argomentazioni l’ articolo di Quintarelli che pubblichiamo su Lsdi ci offre la possibilità di individuare i primi lineamenti del mondo nuovo. Un mondo in cui, per fare solo due esempi, non sarebbe più corretto ‘’parlare di ‘giornali’ online o ‘quotidiani’ online ‘’ e in cui anche la parola ‘editore’ starebbe ‘’cambiando significato’’.

Quindi?

Il ruolo tradizionale di produrre e/o aggregare contenuti con una redazione, impacchettarli e distribuirli venendo pagati dal cliente e dalla pubblicità, è destinato ad essere abbastanza presto un ricordo legato a tecnologie passate – conclude Quintarelli in questa analisi, proponendo ‘’una nuova definizione: Editore è colui che monetizza l’attenzione del cliente. (nel massimo numero di modi e occasioni possibili)’’.

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I giornali (quotidiani) possono sopravvivere solo con Internet ?
di Stefano Quintarelli
(Quinta’s weblog)

La risposta sintetica è “no”.

Come ogni cosa, la risposta più articolata è “dipende”…

Vediamo di approfondire:

La risposta un filino meno sintetica è “nella loro forma attuale, pochi”. Devono cambiare.

I) C’E’ GIORNALE E GIORNALE

Ci sono giornali che sono organi di partito (e quindi finanziati dalla politica) e giornali che non lo sono; giornali che hanno una grande base di abbonati e giornali che praticamente dipendono dalle edicole; giornali che si rivolgono ad un pubblico planetario (in inglese) e giornali che si rivolgono a pochi intimi (in lingue di nicchia); giornali che stanno in paesi con età media avanzata e aspettativa di vita lunga e altri che stanno in paesi pieni di giovani.

Altro punto rilevante è che come “disco” e “film” sono parole prive di significato oggi sostituite da “musica” e “video” (essendo spariti i supporti fisici circolari e i nastri magnetici o di celluloide), anche il “giornale” online non è più giornaliero e tantomeno quotidiano, ma continuo.

Quindi non si puo’ parlare di “giornali” online o “quotidiani” online.

E come si chiamano i contenuti quando si va online ? come struttura sono certamente testi, mediagrammi, immagini fisse o in movimento, suoni; come tipo di messaggio sono “notizie”, oppure “commenti”, oppure “informazioni”…

Per “informazioni”, intendo quelle tipiche dei “giornali di servizio”. Il Sole, ad esempio, con il direttore Napoletano, ha riconquistato la sua caratterizzazione di giornale di servizio: uno strumento che fornisce informazioni utili ai lettori per destreggiarsi in diversi ambiti (finanza e mercati, casa, lavoro, ecc)

Le notizie, sono sempre più una commodity. Viviamo immerse nelle notizie che riceviamo più e più volte alla TV, alla radio, in metropolitana, cone le free press, con i giornali, … online.

L’Economist è una testata (almeno questo nome può restare) che propone essenzialmente commenti, rivolgendosi ad un mercato globale (in inglese)

Tra l’altro gli articoli sono spesso senza firme. Questo toglie riconoscibilità ai giornalisti (i pezzi sono spesso sintesi della redazione di contributi provenienti da molti giornalisti), fatto che può essere visto negativamente (reputazionalmente per il giornalista) o positivo (come protezione delle opinioni). La fonte citata diventa così L’Economist, non il giornalista specifico.

II) COME FA SOLDI UN GIORNALE

Iniziamo dal cartaceo. Un giornale cartaceo incassa, come noto, dalla pubblicità, dalle vendite e da contributi pubblici.

1) la pubblicità

La pubblicità tra l’inserzionista ed il giornale passa da due intermediari: il centro media e la concessionaria.

Il centro media gestisce i budget dei clienti e li assiste nella pianificazione (aggrega i budget dei clienti); la concessionaria aggrega i mezzi (giornali, radio, web, tabelloni…) per fare massa critica. Ogni mezzo ha delle caratteristiche di target raggiunto sia per numerosità che per specificità.

Questi dati entrano in sistemi di pianificazione dei centri media per che suggeriscono la pianificazione da fare per raggiungere le casalinghe 55enni o gli imprenditori 80enni…

E’ cosi’ che viene deciso che quota dei budget allocare ai diversi mezzi; decisioni che in italia premiano la TV sopra tutti gli altri mezzi in misura assai maggiore rispetto al resto del mondo.

Se hai una property che non ha numeri sufficienti, una concessionaria non ti prende in considerazione e tanto meno il centro media.

Quanta pubblicità piglia un giornale dipende dal numero dei lettori. Il numero dei lettori e’ il risultato della moltiplicazione del numero di copie diffuse per il numero medio di lettori per copia. I dati di diffusione vengono certificati dalla ADS (Accertamenti Diffusione Stampa).

Il numero di utenti di un sito internet viene certificato da Audiweb con un meccanismo duplice che prende in considerazione i dati di erogazione di pagine ed utenti provenienti dagli editori (mediante un pezzo di script visibile in fondo ai sorgenti delle pagine monitorate), i dati provenienti da un panel molto esteso di utenti reclutato da Nielsen ed il tutto corretto per limare alcune spurie di poco interesse per gli inserzionisti (pagine viste dall’estero, da robot, ricaricate, ecc.).

In entrambi i casi il prezzo dipende dalla qualità del target. Siti che generano tonnellate di traffico o testate che si rivolgono ad un pubblico indifferenziato sono meno premiati di siti e testate che si rivolgono ad un target più preciso e pregiato.

Oltre ai siti, che generalmente non sono repliche del quotidiano, essendo aggiornate in continuo, ci sono le copie in PDF dei giornali fatte per essere visualizzate con appositi browser (sfogliatori) su PC o su tablet.

Essendo queste repliche esatte del giornale, entreranno anch’esse nei conteggi di diffusione dell’ADS ma, mentre la readership del cartaceo è n lettori per ogni copia diffusa, l’idea e’ che per le copie digitali sia un lettore per ogni copia diffusa.

Quindi, anche a parità di contenuti, una copia digitale rende meno di una copia cartacea (oggi nemmeno contabilizzata, domani contabilizzata come una frazione di readership di una copia cartacea).

Oltre alla pubblicità esattamente identica a quella del giornale, a volte le copie digitali sono sponsorizzate, ovvero c’è uno sponsor aggiuntivo che si fa carico del costo complessivo al fine di poterle regalare agli utenti.

Infine, come ultima osservazione, c’e’ anche il fatto che per qualche motivo che a me appare francamente incomprensibile, gli inserzionisti, in linea di massima, prediligono mettere le loro inserzioni sul giornale “vero”, quello di carta, e non online. Detto in altri termini, un lettore digitale, sia esso online o copia digitale, “vale” meno di un utente cartaceo.

2) le copie

Un editore dichiara all’ADS il numero di copie che diffonde e questo e’ il dato che viene verificato e certificato.

Le copie diffuse includono, ad oggi, quelle vendute in edicola, quelle in abbonamento e le “copie di sostegno” che sono quelle distribuite ad un prezzo oserei dire quasi nominale, a volte sponsorizzato, (ad esempio in molte scuole, per abituare alla lettura).

I resi sono le copie non vendute dalle edicole, il cui dato torna all’editore. La vendita perfetta è quella in cui l’edicola esaurisce le copie a disposizione soddisfando tutti i lettori. ovviamente ci sono variazioni ed esperti di distribuzione che cercano costantemente di minimizzare il reso massimizzando le copie vendute, seguendo andamenti settimanali e stagionalità (la gente va al mare o in montagna).

Le copie digitali sono vendute con formule disparate: alcune sono, come detto sopra, vendute ad uno “sponsor” che le regala agli utenti; altri usano un meccanismo a punti, altri a copia, altri solo ad abbonamento ed altri ancora (tendenza che sta imponendosi) regalano la copia digitale all’abbonato cartaceo (o viceversa). ovvero: l’abbonato ha il diritto di leggere il contenuto, a prescindere dal supporto.

Naturalmente questa cosa non è fattibile con la copia venduta in edicola: l’idea che uno va in edicola, compra il giornale e su esso trova un codice che gli consente di guardare anche la copia online, non puo’ funzionare in quanto i sistemi di stampa a rotativa, quei macchinoni infernali che sputano carta stampata con gradissima velocità, non sono in grado di personalizzare un codice differente per ogni copia.

3) i contributi

un giornale che sia organo di un partito politico riceve contributi specifici che incidono in modo abbastanza rilevante sui suoi ricavi.

Tutti gli altri quotidiani ricevono un contributo sotto forma di rimborso di spese postali o altro per un ammontare che incide per lo 0,qualcosa per cento dei ricavi complessivi.

III) QUALI SONO I COSTI DI UN GIORNALE

Per il discorso che voglio fare qui non considerero’ i costi degli investimenti infrastrutturali. Se hai comprato le rotative quelle le hai; te le trovi in ammortamento sotto l’EBITDA, magari ti penalizzano il risultato netto ma una volta che li hai pagati non intaccano piu’ il cash flow e pertanto, al limite, dato che non sono piu’ toccabili si possono considerare un sunk cost.

Ci sono poi dei costi operativi semi-variabili: quelli necessari a sostenere la produzione ovvero il pool di giornalisti, poligrafici e tutti gli strumenti e spese funzionali alla loro attività. Certamente sono quelli che da toccare sono più critici, in primo luogo perchè coinvologono direttamente la vita di alcune persone ma anche perchè possono, con erosioni successive, andare a toccare la qualità e tipologia del prodotto realizzato.

Infine ci sono i costi correlati all’andamento delle vendite. (costi del venduto e altro)

La prima cosa da osservare è il costo della carta: maggiore la foliazione, maggiori i costi.

Le copie distribuite in edicola hanno un costo logistico di distribuzione ed un costo, chiamato aggio, che è il margine che rimane all’edicolante. questo aggio esiste anche per quegli editori che domiciliano gli abbonamenti presso l’edicola (come fa il Sole), per compensare il funzionamento della logistica postale che non consente agli abbonati di ricevere il quotidiano se non in tarda mattinata.

Alcuni editori per rendersi piu’ attraenti per i lettori usano, in poche città, anche servizi postali alternativi che consegnano in prima mattinata, a costi decisamente elevati.

Talvolta ci sono costi per gli inserti, per la cellophanatura, ecc.

Per le copie digitali, i costi sono in larga misura quelli per la transazione della carta di credito (quindi minimi) per ciò che viene fruito su PC. Per ciò che viene fruito su tablet, la quasi totalità del mercato delle copie vendute su tablet avviene su iPad ed apple, come noto, esige una gabella del 30% del prezzo di vendita (e’ arrivata anche ad esigerlo sul costo dell’abbonamento cartaceo, per editori che volevano regalare la copia digitale ai propri abbonati).

Per avere una foglia di fico per l’antitrust, Apple consente di acquistare contenuti anche pagandoli su un portale differente dall’apple store (e quindi, per l’editore, con basso costo di transazione), pero’ richiede che lo stesso prezzo sia presente anche nell’apple store per il quale esige il 30% di gabella. Ovviamente la user experience integrata fa si che i clienti prediligano questa soluzione e gli editori ci rimettono il 30% dei ricavi.

IV) L’IVA

Per quasi tutte le attività l’IVA è un dettaglio, in quanto omogenea rispetto alle varie nature del prodotto/servizio offerto, ma non cosi’ nell’editoria.

Per i giornali l’IVA e’ al 4% assolta dall’editore (e, in virtù di alcuni complessi meccanismi di crediti fiscali, l’impatto e’ ulteriormente ridotto), mentre per le versioni digitali l’IVA e’ al 20%.

Dato che il prezzo esposto al cliente è sempre inclusivo di IVA, ne consegue che per le attività digitali lo stato si prende poco meno del 20% in più rispetto alla carta

V) LA DEMOGRAFIA

Non si puo’ evitare una considerazione demografica: come sappiamo bene XXX, i “diversamente giovani” sono molti di piu’ degli altri ed hanno, rispetto a loro, una maggiore propensione a leggere il bundle di notizie “quotidiano” (pdf). in particolare questo pubblico manifesta alta fedeltà verso la testata, comprando sempre gli stessi giornali.

Online la maggioranza delle visite alla maggioranza delle testate non avviene perchè l’utente inserisce direttamente il loro indirizzo nella barra degli indirizzi o con un segnalibro; arrivano da motori di ricerca e social network, denotando quindi una fedeltà inferiore (ed anche la fine del “bundle” di articoli XXX)

VI) LA BOTTOM LINE

Possiamo sintetizzare che esistono tre tipi di clienti: quelli della carta, quelli del sito e quelli della versione digitale che beneficiano del “trascinamento” della pubblicità dalla carta al digitale.

Per rispondere al titolo del post, dobbiamo capire quale è il margine di contribuzione di ciascuno di essi, ovvero la loro capacità di contribuire a coprire i costi fissi (gli impianti) ed i costi semi-fissi.

Per la carta, abbiamo visto, ci sono

•incentivi (anche se inferiori alle leggende metropolitane),
•iva molto bassa,
•readership per copia alta,
•prezzi maggiori della pubblicità,
•target più ampio
•fedeltà al bundle “testata”
Per le versioni digitali ci sono

•iva alta,
•0 readership per copia (sarà 1)
•prezzi della pubblicità bassi
•fee elevato di intermediazione di apple (sui tab)
•target più ristetto
e, per i siti web,

•prezzi della pubblicità bassi
•target più ristretto
•minima fedeltà al bundle “testata”
Tutte queste cose si possono modellare in un semplice conto economico che ci indica il margine di contribuzione delle tre categorie.

Tutte le testate in lingua inglese si sono lanciate ad aggredire un mercato planetario anzichè il loro tradizionale mercato locale. Alcune di esse hanno pubblicato dei numeri e al cosa che si riscontra è che, nonostante il target amplissimo, il più ampio possibile, e anche nonostante operazioni di marketing di successo, queste testate online hanno dei ritorni economici molto inferiori a quelli delle loro versioni cartacee.

Come diceva Jeff Zucker, si passa da dollari analogici a pennies digitali.

Senza svelare quindi alcun dato riservato (che poi è diverso per ogni editore), facciamo un ragionamento molto spannometrico su ordini di grandezza. Se quello che dice Zucker è vero, con i siti web, per sostenere i costi fissi e semi-variabili abbiamo bisogno di una audience un ordine di grandezza più ampia.

Quindi, la risposta sintetica alla domanda è proprio “no”.

VII) L’EVOLUZIONE

“Il futuro è già qui, solo che non è distribuito in modo uniforme”, una bellissima massima di Gibson. A complicare la situazione c’è appunto il fatto che la situazione non è statica ma dinamica e non bianca e nera ma con un continuo di sfumature di grigio.

Chi ha una struttura di costi fatta tempo fa per sostenere il lucrativo business della carta, in una evoluzione “all digital” è svantaggiato rispetto a chi nasce con una struttura di costi più leggera; la sua scommessa è spostare la sua massa di clienti da un mondo all’altro mentre ricostruisce dall’interno la sua struttura per essere sostenibile andando avanti.

Non è ovviamente tutto fosco.

Se qualcuno vi dicesse “c’e’ un business in cui

•il cliente è intermediato,
•non si hanno dati di vendita precisi se non dopo molto tempo dopo,
•non si sa nulla dei clienti,
•il rapporto con il cliente avviene a intervalli fissi,
•i servizi devono essere venduti a pacchetto
oppure un business in cui

•il cliente è diretto
•si hanno dati e informazioni in tempo reale
•si conoscono gli interessi dei clienti
•il rapporto è continuo
•si può vendere al cliente per ogni livello di importo
•si può dare al cliente esattamente ciò che gli serve quando gli serve
Voi, in quale business preferireste essere ?”

La tendenza complessiva del mercato, per la tradizionale editoria, è discendente per il semplice fatto che siamo grossomodo ad un figlio per donna.

Ma le evoluzioni fornite dalla tecnologia possono consentirci di immaginare un futuro diverso dai vincoli che abbiamo adesso, che ci consentano di monetizzare ogni volta che forniamo qualcosa al cliente degno della sua attenzione. (quando un cliente manda un SMS ad una radio per partecipare a una trasmissione sta manifestando la sua disponibilità a pagare, solo che il pagamento è diretto ad altri..)

Vediamo oggi e andando avanti vedremo sempre più iniziative tese a ridurre gli svantaggi di cui sopra come ad esempio, micropagamenti con meccanismi per spostare il focus verso abbonamenti, iniziative per fidelizzare gli utenti, per moltiplicare le occasioni di contatto, per ridurre i costi di distribuzione, ecc.

(stanno nascendo nel mondo, fatte a livello di sistema da gruppi di editori, edicole basate su HTML5 e su carta di credito per acquistare contenuti, in modo da sfuggire al morso della mela)

Il tutto in un conflitto interno tra tutela del passato e promozione del futuro; per estremizzare, dubito che vedremo l’IVA sulla carta passare al 20% e quella sul digitale diventare assolta dall’editore…

VIII) CONCLUSIONE

Assistiamo ad una evoluzione del business dell’editore.

Dicevo all’inizio che “giornale” e “quotidiano” sono parole che nel digitale non hanno più cittadinanza.

Anche la parola “editore” sta cambiando significato; il ruolo tradizionale di produrre e/o aggregare contenuti con una redazione, impacchettarli e distribuirli venendo pagati dal cliente e dalla pubblicità, è destinato ad essere abbastanza presto un ricordo legato a tecnologie passate.

Propongo una nuova definizione: Editore è colui che monetizza l’attenzione del cliente. (nel massimo numero di modi e occasioni possibili)

da Lsdi, documenti e analisi sui problemi del giornalismo redazione@lsdi.it

giovedì 25 agosto 2011

Diario di strada, nel Cilento non ci sono le scimmie

Ascoltatela, la sua è una rete invisibile che la trattiene all'Africa, come si chiama la persona donna africana badante?; nome difficile da pronunciare, peggio da scrivere, meglio lasciar perdere; più che convinta di trovare le scimmie nel Cilento, quando ha capito che non ci sono, ha voluto un libro di geografia, ma non sa leggere l'italiano, e ti pareva!

Bar ore 11, è l'amica Lilli che racconta di questa badante africana che credeva di trovare le scimmie nel Cilento; una storiella buffa da mistero buffo; non solo è venuta dall'Africa a fare la badante; ma sperava anche di trovare scimmie, leoni, cammelli; lavora con una persona anziana; molto malata, un grande sacrificio, appena arrivata, apre la finestra, guarda il panorama di ulivi; macchia mediterranea, non ci sono cammelli, leone,scimmie?. Giovanni Farzati

lunedì 22 agosto 2011

Cronoscalata, il punto

21 agosto, ore 16.35, inizia la mia cronoscalata, 5-4-3-2-1- via.. prime pedalate, ventate di aria infuocata sulla faccia, primi due chilometri, mi brucia la faccia; mi spruzzo dell'acqua dalla borraccia, ah! ma è bollente; dovevo mettere la crema sul viso; dopo tanti anni di corse (anche a grossi livelli negli anni 70-80) forse dovevo essere più prudenza, salire più leggero i primi chilometri, invece a tutta e poi a morire di caldo e di fatica.

Alle 12 ho mangiato un bel piatto di spaghetti al bar di Piazza Duomo, fresca e ventilata la piazza, pensavo; correre oggi pomeriggio è una follia, ma i ciclisti sono un poco folli; alla partenza un fiume in piena di auto e pulmann; i Vigili hanno sudato più di noi per sbrogliare la matassa; salità Castiglione-Scala, un caldo da girone dantesco ha incollato disperati ciclisti all'asfalto bollente, ragazzi, diceva Bartali, questo è il ciclismo; io dico, questo è la tortura in terra travestita da ciclismo.

Il mio cardiofreuquenzimetro non è sceso mai sotto i 140 battiti; nell'ultimo tratto ho dovuto staccarlo, altrimenti era sempre in allarme, bi bi bi bi.. io ho una soglia massima di quasi 165 pulsazioni al minuto; come tirare un motore al massimo per 30 minuti; all'arrivo ero una maschera di dolore, sudore, non riuscivo a parlare, incredibile; il servizio d'ordine sul percorso mi è sembrato buono, cosa si poteva fare di più in una domenica d'agosto? Forse la data scelta per la manifestazione non è stata delle più felici! in fondo, diceva il burbero Bartali quando vedeva corridori spompati e paonazzi in volto... questo è il ciclismo.

sabato 20 agosto 2011

Web visto da lastrminute, ciak1




Una donna di 23 anni, di Bologna, è morta investita da una Smart guidata da un'altra donna fuggita senza prestare soccorso. L'investitrice, di Campi Salentina (Lecce), è stata poi rintracciata dai carabinieri, in condizioni di ubriachezza. E' stata denunciata per omicidio colposo e omissione di soccorso. Nell'incidente è rimasto ferito anche un giovane ricoverato in gravi condizioni nell'ospedale di Lecce.

venerdì 19 agosto 2011

Omaggio a Kerouac, tutto inizia a New York nel 1946


Kerouac, cos'è On he road? è una favola, una metafora della vita,
tutto inizia a New York nel 1946, quando Kerouac incontra Nill Cassidy.
http://www.youtube.com/watch?v=tSqn1u_kwEY

Web visto da lastrminute,


Napoli, Piazzola di Nola, salvata donna caduta nel pozzo

Napoli, 19 ago. - (Adnkronos) - Dopo un paio d'ore di tentativi i vigili del fuoco hanno riportato in superficie la donna caduta nel pozzo a Piazzolla di Nola, nel napoletano. Le condizioni della donna sono discrete a parte lo choc e qualche contusione. E' stata portata in ospedale a Nola per essere sottoposta a visite e curata.

La donna tratta in salvo dai vigili del fuoco si chiama Maria Catalano ed ha 59 anni. I vigili del fuoco parlano di scampata tragedia. Secondo quanto si e' appreso la donna si era avvicinata al pozzo per cercare un po' di refrigerio, probabilmente si e' sporta in maniera esagerata ed e' precipitata per 10 metri. Adesso si trova ricoverata all'ospedale

giovedì 18 agosto 2011

Mediterraneo 2012, auto d'epoca Citroen ds obiettivo Cilento

Mediterraneo 2012, raduno auto d'epoca Citroen Ds obiettivo Cilento


Giovanni Farzati, Positano News; IDéeSse Club, la più grande associazione al
mondo, apolitica e senza fini di lucro, riunisce gli
appassionati delle vetture d’epoca Citroën ed in
particolar modo della DS, l'innovativa vettura prodotta
dal 1955 al 1975; il Club; seicento Soci in
tutta Italia; riconosciuto dalla Casa Madre, federato al
R.I.A.S.C. (Registro Italiano Auto Storiche Citroën) e
aderente alla FIVA (Federazione Internazionale Veicoli
d'Epoca).

Da oltre venti anni organizza raduni a carattere
culturale dedicati alle vetture storiche Citroën in tutto
il territorio Italiano: Piazza del Campo a Siena,
Montalcino, l'Isola d'Elba, Parma, Gonzaga, Villa Erba di
Cernobbio, Alberobello, il Monferrato e l'Argentario solo
per citare alcune delle località che ci hanno ospitato.
Tra le nostre manifestazioni ufficiali trova risalto
un importante evento dedicato alle Citroën d'Epoca ed in
particolare la Citroën DS che attira appassionati da tutta
Italia denominato “Dee sul Mediterraneo” dopo i trulli
della Valle d'Itria in Puglia e l'Abruzzo con il suo
celebre vino Montepulciano.

Per il prossimo incontro,previsto per il week end dal 1° al 3 giugno 2012,
IDéeSse Club ha pensato ai Comuni di Castellabate, Perdifumo, San Mauro
Cilento e Paestum per la loro bellezza ricca di storia,
arte, cultura e -non ultima- l'ospitalità e la cucina del
territorio; l'evento si propone come un vero e proprio viaggio a
bordo di vetture d'epoca provenienti da tutta Italia alla
scoperta dei luoghi d'interesse storico e turistico,
avvicinando i partecipanti all'enogastronomia locale
attraverso la conoscenza dei prodotti e delle tradizioni
tipiche del territorio.

Ogni sosta sarà l'occasione per offrire
un'esposizione di automobili d'epoca del marchio Citroën;
composta in gran parte da ID, D e DS nelle versioni break,
berlina e cabriolet dal 1955 al 1974. Il numero massimo di
vetture è fissato a 35, con una media di partecipanti nei
tre giorni dell'evento che va da 60 a 80 persone; "La nostra scelta di visitare il Cilento è dettata dalla mia conoscenza del territorio data dal legame con la
mia famiglia ed il rapporto di amicizia con persone ed
aziende residenti oltre alla certezza di trovarsi in una
zona storica e ricca di attrattive turistiche ancora
incontaminata ma -forse- poco conosciuta da molti
italiani", dice Mauro Ronzio, di origini cilentane, di Perdifumo;
(Mauro Ronzio
Responsabile Eventi
IDéeSse Club
Centro Documentazione Storica Citroën
Mob:. +39 348 7107492
E-mail:. eventi@ideesse.it Web site:. www.ideesse.it
Event web site: http://eventi.ideesse.it).

L'IDéeSse Club richiede il patrocinio da parte degli
Enti Pubblici coinvolti, con l'aiuto delle Istituzioni per
quello che concerne: l'apertura per la visita dei luoghi
di interesse, l'occupazione degli spazi per l'esposizione
delle vetture ed il ritrovo dei partecipanti e l'aiuto della
Protezione Civile e della Polizia Municipale per i
trasferimenti e posteggi della carovana d'auto d'epoca.

Il Club IDéeSse è anche sul web; conta
più di 100 mila pagine visitate) ed il relativo Forum (con
190 mila “post” all'attivo e quasi mille utenti) oltre ai
siti internet dedicati esclusivamente ai Raduni Ufficiali
IDéeSse incluso il Dee sul Mediterraneo.
IDéeSse Club: www.ideesse.it e relativo forum
(http://forum.ideesse.it).

mercoledì 17 agosto 2011

Drudge report, gatti in America a rischio in una città del Colorado

Drudge Report, Lakewood, Colorado, gatti americani scomparsi

Gatti italiani; gatti americani; per una volta gatti a stelle e strisce non se la passano meglio di taluni gatti italiani; in un articolo, il celebre sito Drudge Report; famoso per aver beccato un ex presidente Usa che giocherellava eroticamente con una giovane stagista; Drudge Report; ci dice che in una città del Colorado, le persone sono prleoccupate dopo che diversi gatti sono spariti nel nulla.

Lakewood, Colorado (CBS4) - Alcune persone sono preoccupate a Lakewood dopo una serie di sparizioni misteriose. Circa una dozzina di gatti sono scomparsi nei mesi scorsi presso il Centro federale di Denver e vicini sono preoccupati il ​​peggio forse deve ancora venire. (Giovanni Farzati)

domenica 14 agosto 2011

Paestum, la polemica

Paestum, il cronista e la campagna degli ortaggi

Avviso per gli amici che hanno da smaltire ortaggi rimasti invenduti, pomodori andati a male e limoni non in perfetto stato di conservazione. Scilipoti sarà da queste parti lunedì 22 Agosto 2011 alle ore 19,30. Presso l'Hotel Cerere in Via Laura - Paestum. (fonte M.O. da Facebook.)

Il peperino cronista; definirlo peperino è il minimo; forse per scherzo, di sicuro per scherzo; su Facebook; spiega che i prodotti della terra non sono solo buoni da mangiare e concimare il terreno; ma anche da 'lanciare'; però, non ci è dato sapere quante persone hanno aderito al cambio di destinazione degli ortaggi.

E non solo, con i limoni maturi, profumati; è preferibile farci il limoncello; buon digestivo; del personaggio politico romano in terra pestana; grande rispetto, come giusto; poi ognuno la può pensare come vuole. (Giovanni Farzati)

Web visto da lastrminute, furto della Gioconda

Web visto da Positano news; Gioconda: furto 100 anni fa, il documentario, 'Missing piece' dell'americano Joe Medeiros

Rocambolesco, clamoroso, da sempre anche avvolto in una cappa di mistero. Trama perfetta per un giallo, il furto della Gioconda dal Louvre compie cento anni. E mentre a Firenze impazzano le iniziative alla memoria, dalla ricerca delle ossa di Lisa Gherardini alla petizione per esporre il quadro agli Uffizi, per l'occasione arriva anche il film. O meglio un documentario, opera dell'americano Joe Medeiros, che su quel mistero si e' spaccato la testa per anni, facendo ricerche al Louvre e spulciando montagne di documenti. E ora promette di rivelare retroscena e verita' della folle impresa che consacro' al mito la Monna Lisa di Leonardo. Intitolato 'The Missing Piece', il docu di Medeiros ha una storia lunga 35 anni.

''Tutto inizio' nel 1976 con una frase in un libro su Leonardo da Vinci'', racconta oggi il regista. Quella frase citava l'italiano Vincenzo Peruggia che il 21 agosto 1911 ''rubo' la Gioconda per portarla in Italia''. Non solo la rubo', ma se la tenne per quasi due anni e mezzo per poi portarla in Italia dove fu arrestato dopo un tentativo di vendere il quadro all'antiquario fiorentino Alfredo Geri. Ex dipendente del Louvre, Peruggia sostenne sempre di aver rubato il quadro di Leonardo solo per restituirlo al suo paese. Anzi, ''per restituire il frutto dei saccheggi napoleonici'', arrivo' a dire l'imbianchino, evidentemente un po' ignorante visto che la Gioconda e' da sempre a pieno diritto francese, venduta a peso d'oro (ben 4mila ducati) a Francesco I dallo stesso Leonardo Da Vinci.

Com'e' come non e', i retroscena del furto, di fatto, non furono mai chiariti. Cosi' come rimasero irrisolte le eventuali complicita' in quell'assurda impresa che getto' un'ombra sulla sicurezza del museo parigino e sulle indagini, per le quali venne coinvolto a Parigi anche il poeta Apollinaire accusato da un'amante di aver acquistato da lui, insieme con l'amico Picasso, statuette antiche rubate appunto al Louvre. Un mistero nel mistero: Apollinaire verra' scagionato. Ma poi si scoprira' che proprio quelle statuette fecero da modello per le celeberrime Demoiselles d' Avignon di Picasso. Medeiros avrebbe voluto farne un film gia' nel 1976, appena laureato alla scuola di cinema. Ma non venne a capo del movente e la sceneggiatura rimase incompiuta. Nel 2008, dopo l'incontro con la figlia ormai anziana di Peruggia, anche lei in cerca di ragioni (il padre era morto quando lei aveva solo due anni), l'americano ricomincio' ad arrovellarsi. E a cercare, spulciando migliaia di documenti negli archivi del Louvre e in quelli di Firenze. Fino a trovare nelle lettere di Peruggia 'il pezzo mancante' che serviva per mettere insieme, cento anni dopo, questo complicatissimo puzzle. E scoprire, come scrive oggi nel suo blog, che l'uomo non era cosi' patriottico come si credeva. Considerato il maggior esperto per quanto riguarda il furto della Gioconda e la vita di Vincenzo Peruggia, Medeiros scrive, dirige e produce i suoi film, oltre ad occuparsi di pubblicita' ed essere stato per anni il caporedattore del Tonight Show di Jay Leno. The Missing Piece: The Truth About Vincenzo Peruggia and the Unthinkable Theft of the Mona Lisa e' il suo primo documentario lungo.


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Italia, prima al mondo per tasse e le provincie che dovrebbero sparire

Italia, prima al mondo per tasse e le Provincie che (dovrebbero) sparire

Giovanni farzati, positano news; e chi ce lo leva più questo primato! primi al mondo per tasse, intanto ci si azzuffa sulle Provincie che spariranno,o che dovrebbero.. alla base c'è di tutto; campanilismo, ambizioni di poltrone; ecc.ecc; in ogni modo…tanto per dire della coerenza di Tremonti, due anni fa diceva: «I Comuni non saranno tagliati perché hanno un ruolo fondamentale. Sono il fondamento della comunità».

Capitolo Provincie; ho i miei dubbi sulla sparizione delle provincie; quel “dovrebbero” la dice lunga; i partiti non rinunciano a così tanti posti di potere; spero di sbagliarmi.

sabato 13 agosto 2011

Web visto da lastrminute, corsa sotto il sole


Marcialonga Caastellabate, vince Danilo Palmieri in volata

Giovanni Farzati, Positano news, Marcialonga Castellabate; forza; si corre, podisti con pancetta e professionsiti dalla falcata agile e potente; raduno al Belvedere S.Costabile, mentre i vicini boschi delle colline cilentane fumavano perchè incendiati (triste nota di cronaca); Marcialonga; la parte tecnica, i tempi; è stata gestita in modo competente dal gruppo cronometristi del bitebyte.biz (www.bitebyte.biz); una sessantina gli atleti alla partenza di Santa Maria di Castellabate.

Percorso della Marcialonga Memorial Tata (organizzata dall'Asd Space Fitness Castellabate, comune di Castellabate) 6 chilometri; Santa Maria-Castellabate, una salita di tutto rispetto, pendenza media sul sei per cento; alla Marcialonga c'è anche chi ha inaugurato la sua attivita di podista scegliendo la gara di Castellabate, il volenteroso e brizzolato Manfredi Venerio di Roma; arrivato staccato ma felice sul colle dell'Angelo dopo 6 chilometri di sudore e sofferenza fisica.

Pronti, via.. iniziano a tutta i podisti della Marcialonga, sfidando il gran caldo; poi con il passare dei chilometri gruppo allungatissimo, la spunta in volata Palmieri Danilo, una gran bella volata.

La classifica finale;

PALMIERI DANILO 1986 M TM ATLETICA AGROPOLI HOTEL CEPPO 00:25'03"97
2 1 195 INVERSO ANTONELLO 1992 M SM LIBERTAS BENEVENTO 00:25'18"91
3 1 280 FILPI SILVIO 1974 M MM35 ATLETICA AGROPOLI HOTEL CEPPO 00:25'48"47
4 2 203 MASTRANGELO DANIELE 1993 M SM LIBERTAS BENEVENTO 00:26'02"75
5 2 177 VILLANI GIUSEPPE 1977 M TM SPORTING CALORE ROCCADASPIDE 00:26'54"94
6 3 288 PALMIERI ANGELO 1987 M SM ATLETICA AGROPOLI HOTEL CEPPO 00:27'20"44
7 1 184 MARINO ERSILIO 1963 M MM45 SPORTING CALORE ROCCADASPIDE 00:27'23"59
8 2 276 BASSANO EMIDDIO 1965 M MM45 ISAURA VALLE DELL'IRNO 00:28'10"97
9 1 284 CAMILLO COSIMO 1956 M MM55 IDEATLETICA AURORA BATTIPAGLIA 00:28'11"47
10 1 279 TROISE ANTONIO 1957 M MM50 NAPOLI 00:28'24"44
11 1 236 MAISTO SALVATORE 1967 M MM40 SANT'ARPINO 00:29'21"50
12 3 224 SIMEONE ROMEO 1966 M MM45 MONTEMILETTO TEAM RUNNERS 00:29'28"34
13 2 172 AMATO CIRO 1954 M MM55 ISAURA VALLE DELL'IRNO 00:29'41"44
14 1 223 VITALE ALBA 1962 F MF45 MONTEMILETTO TEAM RUNNERS 00:29'45"88
15 2 189 GALLO MASSIMO 1972 M MM35 ROAD RUNNERS MILANO 00:29'50"38
16 2 173 VASTOLA FILIPPO 1969 M MM40 JOY OF RUNNING POGGIOMARINO 00:29'55"18
17 3 218 MALZONE FRANCESCO 1983 M TM CASTELLABATE 00:29'59"68
18 4 283 CEGLIA VINCENZO 1965 M MM45 NEAPOLIS FLEGREA RUNNER 00:30'00"06
19 1 171 DIANA FRANCESCO 1945 M MM65 ASD AMATORI VESUVIO 00:30'40"66
20 5 181 MARINO ANGELO 1962 M MM45 SPORTING CALORE ROCCADASPIDE 00:30'49"50
21 4 219 MALZONE NICOLA 1985 M TM CASTELLABATE 00:30'52"47
22 6 179 MIANO ANTONIO 1966 M MM45 SPORTING CALORE ROCCADASPIDE 00:31'05"12
23 2 287 GORGA ARCANGELO 1960 M MM50 FRATTESE NAPOLI 00:31'22"31
24 7 267 FASOLINO VINCENZO 1962 M MM45 ISAURA VALLE DELL'IRNO 00:31'25"00
25 3 199 CATAPANO VINCENZO 1970 M MM40 SALERNO 00:31'33"18
26 5 231 FAGGIANO GIOVANNI 1979 M TM POLISPORTIVA FOLGORE 00:31'36"56
27 4 178 POLICHETTI CARMINE 1970 M MM40 SPORTING CALORE ROCCADASPIDE 00:31'37"75

I vincitori di categoria:
Master 45 donne; Vitale Alba, Montemiletto team Runners, 29.45.88; Master 50 donne; Chirichella Anna; Bologna; Master 65 donne; Pellegrino Rosa Napoli; Master 45 uomini, Marino Ersilio, Sporting Calore Roccadaspide; Master 5o uomini, Troise Antonio di Napoli; Master 60 uomini, D'Orso Michele, Penisula Sorrentina, ha battuto il podista di Castellabate, arrivato secondo, Antonio Spinelli; buona la prestazisone cronometrica di Michele D'Orso lungo i 6000 metri di salita dalla marina a Castellabate; Master 65 uomini, Francesco Drea del gruppo sportivo Asd Amatori Vesuvio Napoli.
Giovanni Farzati

mercoledì 10 agosto 2011

Ciuffo seducente sul web, notizia

sempre acqua tiepida o calda, favorisce la digestione e tonifica il corpo. Una sana bevanda è il tè verde, la bevanda nazionale dei giapponesi. ...

Web visto da lastrminute, ciak incendio

Perdifumo, fiamme hanno divorato un uliveto, è il terzo incendio doloso in pochi giorni

I precedenti; un vasto incendio la settimana scorsa in Contrada Cafaro, lungo la provinciale Perdifumo-Ortodonico; due o tre giorni fa il fuoco è stato appiccato nella macchia sottostante alla cappella di S.Rocco; oggi, intorno alle 12, un uliveto al limite della provinciale Perdifumo-Castellabate; partito il fuoco; non è stata per nulla semplice arrestarlo; le fiamme hanno anche sfiorato un ristorante ed una casa.

E' il terzo incendio in pochi giorni; l'uliveto è stato presto divorato dalle fiamme, complice il forte vento che ha reso complicata l'opera di spegnimento.
Pronto l'intervento del Comando Forestale di Castellabate e del nucelo antiincendio della Comunità Montana Alento Montestella. Giovanni Farzati

martedì 9 agosto 2011

Casta da schianto

Casta da schianto

La casta, classe dorata di personaggi di primo e secondo piano della politica; non so dove portera’ questa nuova fase di rivolta verso le istituzioni, mi ricorda gli anni 90,non mi piace specialmente perchè non c’è futuro, un grande pentolone dove bolle uno stantio cosciotto di vitello; Gian Antonio Stella insieme a Sergio Rizzo scrive della casta, gia’ visto, direbbe qualcuno;per i cittadini un voltastomaco, ci mettono le mani in tasca tutti i giorni. (Giovanni Farzati)

domenica 7 agosto 2011

1991, nasceva il web, una ragnatela vasta come il mondo

l Worl Wide Web (letteralmente “la ragnatela vasta come il mondo”) vedeva la luce!

Tutto quello che oggi possiamo vedere appena apriamo il browser è merito di Tim Berners-Lee, ricercatore del Cern di Ginevra che nel 1989 iniziò a lavorare per la creazione di un software che rendesse possibile la condivisione di documenti scentifici nell’istituto svizzero, in modo da rendere migliore la cooperazione ed accessibili in modo immediato le informazioni a tutti i ricercatori.




In realtà internet è nato negli anni ’70 in un’univesità, come evoluzione di Arpanet, la rete nata negli anni ’60 che veniva usata dal Ministero della difesa USA per le comunicazioni interne: ma era un sistema troppo complicato e permetteva per lo più l’invio e la ricezione di informazioni! La rivoluzione dell’idea di Tim Berners-Lee fu quella di creare una rete che permettesse di condividere informazioni in tutto il pianeta, in modo immediato e semplice.

Fu nel 1989 che Tim Berners-Lee presentò il primo abbozzo per Internet ed in seguito, l’anno successivo fu la volta del suo browser, chiamato proprio “World Wide Web“: nel 1991, per la precisione il 6 agosto, venne inaugurato il primo sito web accessibile usando proprio il protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol) su un indirizzo WWW.



Fu poi con la nascita nel 1992 del browser Mosaic, padre dei futuri Mozilla ed Internet Explorer (ma anche di molti altri), che iniziò a crescere quella che oggi è la rete Internet, piena di informazioni , immagini e video: ogni sito internet iniziava fin da allora con l’acronimo “www”, parte integrante di ogni sito internet di cui molti ancora non conoscono il significato. La sigla, come avete letto all’inizio, sta per World Wide Web ed all’inizio era il nome con cui veniva chiamata la rete Internet dagli esperti in materia: col passare del tempo però si è iniziato ad usare sempre di più il nome “Internet“, più facile da pronunciare, orecchiabile ed inconfondibile. Altro fattore che ha aiutato questo nuovo nome è stata la propensione delle persone a pronunciare una sola parola.



Dopo la nascita del primo browser, la crescita del web è stata inarrestabile: nel 2008 si contavano un miliardo e mezzo di persone “in rete” e nel 2013 si stima saranno 2,2 miliardi.
Insomma Benners ha provocato un fenomeno sociale rivoluzionario come la radio ed il motore a scoppio: ha creato uno strumento che all’inizio doveva servire solo come aiuto ai ricercatori, ma che si è poi evoluto e che oggi permette a milioni di persone di comunicare a chilometri di distanza. Benners ha inoltre creato il primo server web usando un computer NeXT (società fondata da Steve Jobs) ed il primo editor html.



Lo stesso inventore della rete, ha così riassunto il significato della sua creazione: “Il web è più un’innovazione sociale che un’innovazione tecnica. L’ho progettato perché aiutasse le persone a collaborare, e non come un giocattolo tecnologico. Il fine ultimo del Web è migliorare la nostra esistenza reticolare nel mondo”. Oggi Berners-Lee ha 56 anni e senza di lui persone come Zuckerberg di Facebook, Page e Brin di Google e Wales di Wikipedia, ma anche gli stessi Bill Gates e Steve Jobs non sarebbero quello che sono. Tim Berners-Lee nel 1994 ha lasciato il Cern per andare al Mit di Boston, dove lavora alle nuove frontiere di quella che è la sua opera d’arte!

www.pilloleinformatiche.it

giovedì 4 agosto 2011

Web visto da lastrminute, Benvenuti al nord

Web visto da Positano news, Sky Cine News dedica una serie di speciali a Benvenuti al Nord,

Benvenuti al nord,sequel del film campione di incassi Benvenuti al Sud, con Claudio Bisio e Alessandro Siani. Il film, prodotto da Medusa e Cattleya, è al momento in fase di lavorazione e sarà nelle sale solo il 25 gennaio 2012, ma c’è curiosità e attesa visto il grande successo della prima pellicola, che peraltro verrà trasmessa lunedì 29 agosto in prima tv su Sky Cinema 1 HD. Primo appuntamento con gli speciali di Sky Cine News su Benvenuti al Nord stasera alle 21.



Si parte con una visita sul set del film: se il primo era ambientato a Castellabate, piccolo centro cilentano, il secondo si trasferisce nei dintorni di Milano, dove Mattia (Alessandro Siani) e Alberto (Claudio Bisio) si ritrovano colleghi e lasciati dalle mogli. Nel cast anche Paolo Rossi, nel ruolo di un manager tagliatore di teste.
Martedì 9 agosto, poi, interviste a Claudio Bisio e al regista Luca Miniero; il tutto per accompagnarci alla première di Benvenuti al Sud su Sky Cinema 1 HD. Buon divertimento. (dal sito televisionando)

martedì 2 agosto 2011

Web visto da Positano news, sparge ceneri del fratello, ucciso da un fulime (strana coincidenza)

Una tragica e fatale coincidenza, un terribile accanirsi del destino, ha legato nella morte due fratelli triestini. Il primo, il più giovane, è morto l'11 giugno scorso in un incidente stradale in Messico. Il suo corpo è stato cremato e il fratello più grande, Federico Dean, giornalista freelance di 41 anni, aveva deciso di esaudire la volontà del defunto spargendone le ceneri su una delle vette alpine a lui più care, lo Jof del Montasio.
Nel tardo pomeriggio di ieri, mentre insieme a un amico stava scendendo dalla cima, un fulmine lo ha però colpito facendolo precipitare per un centinaio di metri e provocandone la morte.

Il fulmine lo ha strappato dalla parete
I contorni della triste e drammatica vicenda si sono dipanati e chiariti solo oggi quando il compagno di cordata di Dean, Federico Franco, di 35 anni e colpito a sua volta dal fulmine, si è ripreso dallo choc e ha potuto spiegare l'accaduto alla Polizia.
Il maltempo non ha dato tregua ai due che, dopo aver deposto una piccola targa ricordo e scattato alcune foto, hanno deciso di scendere dalla scala Pipan. Un fulmine ha però colpito in pieno Dean che è stato letteralmente strappato dalla parete. Dean lascia un figlio e la moglie che, informata, è stata colta da malore e ricoverata all'ospedale di Cattinara (Trieste). www.ilsalvagente.it





Ultimo aggiornamento: 02/08/11

Concorso di poesia Cardile

Prima Edizione Concorso di Poesia “Cardile”, Cilento, le poesie dovranno essere spedite non oltre il 5 agosto


Sezione A - Poesie a tema libero in lingua italiana;
Sezione B - Poesia a tema libero in vernacolo;
Sezione C - Poesia religiosa con tema “La Madonna”;
Sezione D - giovani a tema libero (fino a 18 anni al 30 agosto 2011).
Quota di partecipazione – Gratis
Copie - I concorrenti debbono inviare 5 copie per ogni poesia, una ulteriore copia completa di nome e cognome, indirizzo, recapito telefonico ed eventuale indirizzo e-mail. Onde evitare errori d’interpretazione le poesie debbono essere inviate scritte in stampatello, digitate o anche su floppy disk o CD-Rom.
Sezione B - Possono partecipare poesie scritte in qualsiasi dialetto parlato in Italia purché corredate da traduzione.
Scadenza del bando - Le poesie dovranno essere spedite non oltre il 5 agosto 2011 (timbro postale) a: Centro Culturale Studi Storici - via Guglielmo Vacca, 8 - 84025 Eboli (SA) oppure a: Associazione Martiri Riccio”, piazzale Martiri Riccio – 84056 Cardile di Gioi (SA).
Premi - La Giuria, il cui giudizio è insindacabile ed inappellabile, premierà i primi dieci classificati per ogni sezione più altri premi speciali delle sezioni A, B, C, D. La giuria ha la facoltà di attribuire premi speciali e di menzionare o segnalare le liriche più meritevoli. Tutte le poesie potranno essere pubblicate su “Il Saggio”, rivista di cultura, organo del Centro Culturale Studi Storici. La cerimonia di premiazione avrà luogo in Cardile il 18 settembre 2011. La partecipazione al concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento.
Annotazione - Le poesie pervenute non verranno restituite e saranno utilizzate per un’eventuale pubblicazione edita dal Centro Culturale Studi Storici. Ogni opera dovrà essere frutto esclusivo del proprio ingegno. Le poesie oggetto di plagio saranno automaticamente escluse dal Concorso ed il partecipante sarà cancellato dall’elenco dei poeti del Centro Culturale Studi Storici.
Per inf. Antonio Palladino 340.2363738 – Carmine Rizzo 349.3223893

Web visto da lastrminute, c'è Fauto Coppi sull'Agerola

I ricordi di un vecchio appassionato di ciclismo,
perchè lavorare se passa Coppi sull'Agerola?

Giovanni Farzati, Positano news, è anziano, non più in perfetta salute, ma quando vede il grande ciclismo in televisione, sogna, sogna ad occhi aperti; ricorda, una passione antica, che affonda le radici nell'epoca di Coppi, Bartali, Massignan e Nencini; V.G. ha quasi novanta anni, vive in una casa di campagna con la famiglia a dieci minuti da Santa Maria, ricorda e racconta, con davanti un bicchiere di aranciata fresca; quando Coppi veniva a correre il Giro di Campania; abbandonava il lavoro di contadino, inforcava la sua bicicletta, pesantissima; con parafanghi; copricatena e giù a testa bassa, nel vento, nella polvere, verso la costiera amalfitana.

Giro di Campania, c'era Coppi, non si poteva mancare, c'era Coppi che passava per l'Agerola; V.G. arrivava in costiera morto di fatica; sceglieva un posto lungo la salita dell'Agerola che si arrampica tra cielo e mare per poi scendere su Lettere e Castellammare, un panino, un bicchiere di vino; ecco la corsa, le staffette, poi i primi corridori, ma Coppi non c'è nel gruppetto dei fuggitivi, eccolo, staccato, in ritardo di qualche minuto con il gruppo, il volto contratto nello sforzo, pochi secondi e via, il grande ciclismo ti passava vicino.

Per V.G. c'era da fare la via del ritorno, sempre nel vento e nella polvere della piana del Sele; il giorno dopo, alla radio, la notizia; Coppi aveva vinto per distacco il Giro di Campania, ma allora la sua corsa sull'Agerola; affrontata in tranquillità; era tutta una tattica? diavolo di un Coppi.

lunedì 1 agosto 2011

Web visto da lastrminute, Siria, morti manifestanti

Siria, il regime attacca i manifestanti, morti lungo le strade

Giovanni Farzati, Positano news, è una vita che va avanti questo valzer, guerra, interessi, sull'area del Nord Africa; ma c'è un fondo di incertezza, vorrei capire che cosa significa la dichiarazione della Nato “non ci sono le condizioni”; se questo significa che un intervento militare scatenerebbe delle reazioni a catena incontrollate nel mondo arabo; potrebbe avere anche ragione la Nato; vorrei sapere (curioso) cosa ne pensa il nostro Ministro della Difesa; così come anche vorrei conoscere il pensiero del cittadino medio.

In Siria di interessi ce ne sono; perfino troppi; considerata la posizione geografica della Siria; i suoi confini, non escludo affatto che, per mantenere lo status quo in Medio Oriente (così comodo per tanti), “qualcuno” abbia deciso che un intervento metterebbe a rischio alleanze ed equilibri precari.

Insomma la Siria è troppo forte e troppo minacciosa; il segretario generale della Nato ha ricordato che “la regione non è stata coinvolta”; è evidente il senso: toccare la Siria scatenerebbe l’Iran; cioè, appunto, la terza guerra mondiale; personalmente ripeto di essere contro interventi militari esterni come se noi fossimo i “giudici supremi”. non bisogna intervenire in Siria? ma non bisognava intervenire neppure in Libia!

Giornali on line, un successo e le sue regole

Giornali on line, puntare sull'attenzione, l'interesse, il tempo dedicato al proprio sito

Pensare che i grandi numeri portino per forza soldi è una illusione, perché le redazioni ‘’normali’’ non potranno mai crescere tanto da poter contrastare i numeri realizzati da giganti come Google e Facebook. E, anzi, proprio la corsa al traffico ha fatto sì che i giornali online avessero grandi utenze e piccole entrate.
‘’Il problema del traffico: perché una grande audience non sempre è redditizia’’, il secondo capitolo di “The Story So Far: What We Know About the Business of Digital Journalism”, il Rapporto realizzato da alcuni docenti e ricercatori della Columbia Journalism School (che Lsdi sta pubblicando in traduzione italiana), è dedicato al problema del rapporto fra numeri e ricavi sul web e analizza anche le strategie più interessanti adottate da alcune testate Usa

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Pensare che i grandi numeri portino per forza soldi è una illusione, perché le redazioni ‘’normali’’ non potranno mai crescere tanto da poter contrastare i numeri realizzati da giganti come Google e Facebook. E, anzi, proprio la corsa al traffico ha fatto sì che i giornali online avessero grandi utenze e piccole entrate. Le testate giornalistiche invece devono offrire qualcosa in più, che ribalti quella logica puntando non tanto sulla quantità ma sull’ engagement, l’ attenzione, l’ interesse, il tempo dedicato al proprio sito. Perché solo in questo modo si potranno ottenere delle audience stabili e ‘’fedeli’’, da far pesare nei rapporti con gli inserzionisti e sulla fissazione delle tariffe pubblicitarie.

‘’Il problema del traffico: perché una grande audience non sempre è redditizia’’, il secondo capitolo di “The Story So Far: What We Know About the Business of Digital Journalism”, il Rapporto pubblicato recentemente dalla CJR e realizzato da alcuni docenti e ricercatori della Columbia Journalism School (la traduzione dell’ introduzione e del primo capitolo è qui), affronta il complesso rapporto fra numeri e ricavi nel web attraverso un’ analisi delle strategie di alcune testate americane di diverse dimensioni e natura, cercando di sciogliere uno dei nodi più intricati e dolenti (soprattutto dal punto di vista economico-industriale) dell’ evoluzione dell’ industria giornalistica digitale.

Questo non vuol dire che le dimensioni dell’utenza non restino comunque di vitale importanza – affermano gli autori del Rapporto –. Un sito con dieci milioni di utenti unici catturerà maggiormente l’attenzione di inserzionisti e agenzie rispetto ad un sito con un quinto dell’audience. Le grandi aziende vogliono piazzare grandi quantitativi di inserzioni, senza trattare singolarmente con ogni piccolo sito. Ma nel complesso – osserva l’ analisi della CJS – la corsa al traffico ha fatto sì che le testate avessero grandi utenze e piccole entrate.

Ciò ha anche svalorizzato il loro prodotto giornalistico, portandole a tatticismi quali, ad esempio, l’uso di gallerie fotografiche di questa o quella celebrità al fine di alimentare il traffico generato dai motori di ricerca. Nello sminuire il proprio marchio e nel trasformare in merce i propri contenuti, tali testate non hanno raggiunto l’obiettivo cruciale di attrarre un pubblico attento e fidelizzato.

Questo stato di cose deve cambiare – sottolinea il Rapporto -. Producendo giornalismo di qualità, utilizzando intelligentemente i dati e sfruttando i social media – e non solo i motori di ricerca – per generare traffico, è possibile mettere insieme un’audience più fidelizzata e coinvolta, un’audience più gradita anche agli inserzionisti. (dal sito lsdi)