sabato 4 giugno 2011

Afghanistan, muore carabiniere

Roma, lutto e cordoglio in Italia per l'uccisione in Afghanistan, nella valle settentrionale del Panshir, del tenente colonnello dei Carabinieri Cristiano Congiu.

L'ufficiale è stato ucciso con un colpo di kalashnikov in seguito a una colluttazione, un'episodio riconducibile non al terrorismo ma a uno scontro con la criminalità comune.

Congiu, esperto antiterrorismo ed antidroga dell'Arma, in servizio presso l'ambasciata italiana, ieri pomeriggio si trovava fuori servizio nell'Afghanistan nordorientale, per la precisione nella valle del Panshir, insieme a due conoscenti, un uomo afgano (che aveva anche frequentato l'Accademia militare di Modena, 6 o 7 anni fa) e una donna di nazionalità americana. Durante il viaggio i tre hanno incrociato un gruppo di afgani. Uno di questi, un giovane, avrebbe afferrato la donna, facendola sbattere violentemente contro un muro. Il tenente colonnello Congiu avrebbe reagito - stando alla ricostruzione - temendo il peggio per la donna e avrebbe fatto fuoco con la sua pistola, ferendo lievemente al fianco l'aggressore.

Gli altri afgani del gruppetto a quale punto si sarebbero quindi allontanati e lo stesso militare avrebbe prestato soccorso alla donna e al giovane ferito alla spalla. Nel frattempo, i compagni del ragazzo ferito - sempre secondo la ricostruzione dell'Arma - sarebbero tornati con altri uomini e armati di kalashinikov. Dal gruppo sarebbe partita una raffica e un colpo ha centrato mortalmente alla testa Congiu.

Secondo fonti afgane citate dall'agenzia France Presse, Congiu ha avuto uno scontro con un "noto eorinomane". L'ufficiale, descritto dal senatore afgano Mohammad Faizi semplicemente come "lo straniero", stava visitando ieri pomeriggio la regione "accompagnato da una donna e da un interprete". Faizi racconta di una rissa scoppiata con un abitante del luogo, "noto eroinomane". Congiu "si è arrabbiato, ha tirato fuori una pistola e ha sparato due colpi, ferendo l'eroinomane che ora è in coma" ha proseguito il senatore afgano originario di quelle parti. I parenti del tossicodipendente, a quel punto, avrebbero "sparato un colpo in testa allo straniero, morto sul colpo. Volevano anche uccidere la donna (che l'accompagnava, ndr) ma alcuni abitanti gliel'hanno impedito".

E' stata aperta una inchiesta dalla polizia afgana, e nel paese sono già operativi anche i Ros per ricostruire la vicenda raccogliendo tutti gli elementi utili.

Profondo cordoglio è stato espresso dal presidente del Consiglio Silvio berlusconi, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal ministro della Difesa ignazio la Russa, dal presidente del Senato Renato Schifani. "Questo ulteriore pesante tributo che ci troviamo a pagare non ci deve far deflettere dal nostro impegno quotidiano per la stabilizzazione dell'Afghanistan": ha sottolineato il ministro degli Esteri Franco Frattini.

Nes/Aqu/Dmo

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