Le cosiddette case fantasma sono tutti gli immobili non denunciati all’Agenzia del Territorio, che lo Stato sta cercando per farli rientrare nella legalità, ma soprattutto per recuperare le tasse
mai pagate.
Sono ancora molte le case da regolarizzare, è di oggi la notizia che solo nelle Isole Eolie, sono stati rilevati ben 395 edifici abusivi.
Oggi,2 di maggio2011 è il termine ultimo per effettuare la denuncia sanatoria. Coloro che non hanno effettuato nessuna denuncia, o i ritardatari non verranno seppelliti dalle sanzioni catastali, anche se dovranno fare i conti con Ici e Irpef arretrati.I ritardatari: cosa rischiano? Non molto di più, in realtà, di chi si è messo in regola per tempo. Partiamo dalle sanzioni catastali che il decreto legislativo 23/2011 ha aumentato da un minimo di 1.032 euro ad un massimo di 8.264 euro. L’agenzia del Territorio, con la circolare 4/2011 del 29 aprile, ha dato disposizione agli uffici provinciali, direzioni regionali e centrali specificando che questi importi scatteranno solo se la violazione è stata commessa dopo l’entrata in vigore della norma, cioè dal 1° maggio 2011.
I ritardatari, cosa rischiano? Non molto di più, in realtà, di chi si è messo in regola per tempo. Partiamo dalle sanzioni catastali che il decreto legislativo 23/2011 ha aumentato da un minimo di 1.032 euro ad un massimo di 8.264 euro. L’agenzia del Territorio, con la circolare 4/2011 del 29 aprile, ha dato disposizione agli uffici provinciali, direzioni regionali e centrali specificando che questi importi scatteranno solo se la violazione è stata commessa dopo l’entrata in vigore della norma, cioè dal 1° maggio 2011
La violazione è intesa come la mancata dichiarazione dei nuovi immobili entro 30 giorni dal momento in cui sono divenuti abitabili o servibili all’uso. Quindi, la maxi sanzione che si applicherà solo ai proprietari di immobili ultimati dopo il 1° aprile 2011 e non denunciati nei 30 giorni successivi. Di conseguenza, in tutti gli altri casi, resteranno applicabili i vecchi importi, da un minimo di 258 a un massimo di 1.032 euro, e in più sarà evidentemente possibile sfruttare il ravvedimento operoso, con abbassamento delle sanzioni a un ottavo dell’importo.
In sostanza, questa nuova disposizione regola le questioni sanzionatorie di competenza dell’agenzia. Cioè quelle per il ritardato accatastamento. Ma restano aperte quelle dei Comuni e dell’agenzia delle Entrate, che ha accesso in ogni momento alle banche dati catastali. Azioni di recupero delle imposte arretrate con sanzioni e interessi che riguardano tanto chi ha rispettato il termine quanto chi se ne è infischiato.
Per quanto riguarda le violazioni edilizio-urbanistiche non sanabili, si rischia addirittura la demolizione.
Per circa due milioni di unità immobiliari , 1,3 probabilmente già accatastate e 700mila da regolarizzare nei prossimi sei mesi, si profila quindi un salasso fiscale, cui sarebbe consigliabile fare fronte, con il ravvedimento operoso e, per chi è ancora nei termini , con la dichiarazione dei redditi integrativa.
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