venerdì 20 gennaio 2012

Laboratorio delle parole,dieta mediterranea

Internet isola felice
in un mare di crisi, geniale idea di un gruppo di studenti

Giovanni Farzati
studenti Unical e la loro idea bruillante; hanno sfidato la crisi,lo hanno fatto con internet; hanno dato vita ad un nuovo modello di mercato che ha superato in meno di 48 ore oltre 16.000 pagine visitate da 15 Nazioni;il Marketplace è reperibile su www.dispensasimplymed.it o su www.dietamediterraneasrl.it; l'idea; far conoscere, vendere il cibo sano, salutare, prodotto dai contadini italiani.

Allo stesso tempo l'agguerrito gruppo di smanettoni della rete, ha creato un luogo nel quale non può accedere il prodotto imitato e per questo l'iniziativa è stata subito condivisa da istituzioni come Coldiretti, Campagna Amica e CO.FI.R. presenti con i loro prodotti; una nicchia di mercato, quella della rete,
che fattura oltre 20 miliardi di euro che vengono intascate, però, dalle multinazionali estere.

Il sistema di vendita si chiama "Simply Med" che significa Semplicemente Mediterraneo e opera in una nicchia di mercato riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio dell'Umanità: la Dieta Mediterranea.

venerdì 13 gennaio 2012

Ciuffo seducente ciak2

HO PAURA,SONO OPERAIO, LAVORARE E' LA SOLA COSA CHE SO FARE,ADESSO HO PERSO IL LAVORO, HO VENDUTO L'AUTO, HO PAURA, HO PAURA, HO PAURA DI TUTTO, HO PAURA DI ME STESSO. gf


La crisi continua a fare vittime. E dopo i suicidi di imprenditori, in Veneto il dramma della disoccupazione colpise ora anche gli operai. L'ultimo caso è quello di un operaio metalmeccanico 45enne, senza lavoro da quattro mesi: si è tolto la vita nella taverna della sua abitazione. E' accaduto in provincia di Vicenza. Secondo quanto riportato dal Corriere del Veneto l'azienda dove l'uomo lavorava, a settembre aveva ridotto il personale a causa della crisi, e fra le persone lasciate a casa c'era anche lui. Il disoccupato viveva da solo con la madre anziana, 82 anni: ieri ha atteso che la donna uscisse di casa per fare la spesa ed è sceso in taverna per togliersi la vita.

Gli inquirenti hanno descritto l'uomo come vittima di una grave depressione, per più motivi: assillato dall'idea di non riuscire più a mantenersi, tormentato da alcuni dissidi famigliari, turbato a causa della perdurante disoccupazione. Nella taverna, l'operaio ha preso una vecchia pistola a tamburo, se l'è puntata alla testa e ha fatto fuoco. La madre al ritorno l'ha trovato sul pavimento, in una pozza di sangue. Secondo i carabinieri di Thiene l'arma, priva di matricola, era un revolver della Prima guerra mondiale. All'operaio già nel 1996 era stato tolto il porto d'armi, a causa delle ricorrenti crisi depressive.

«Purtroppo, quando si passa da una vita normale a una condizione ai margini della povertà, la disperazione rischia di prendere il sopravvento - commenta Riccardo Dal Lago, segretario vicentino della Uil - Questi sono mesi in cui Vicenza ha perso molti posti di lavoro, e ricollocare le persone è sempre più difficile: si può e si deve fare di più in termini di riqualificazione professionale, anche perché certe situazioni nel futuro saranno sempre più spesso quotidianità». Per Franca Porto, segretaria veneta della Cisl, «ci vuole anzitutto grande rispetto per la persona che muore e per chi resta, in queste situazioni. Il lavoro è importantissimo, tutti quelli che hanno delle responsabilità devono darsi da fare perché ci sia. Ma in generale ogni persona, ogni cittadino, deve darsi da fare e non far prevalere il senso di sconforto di fronte alla crisi».

La segretaria vicentina della Cgil, Marina Bergamin, reclama «un vero e proprio "Piano per il lavoro". Insieme allo sforzo, che chiediamo a tutte le aziende, di continuare a usare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili e di non licenziare. Quello che pochi indagano sono gli effetti psicologici sulle persone e le famiglie della perdita dell'occupazione: il lavoro è identità, oltre che reddito».
www.affaritaliani.it

Laboratorio delle parole,ciak2

Giovanni Farzati;Positanonews; piazzetta non lontano dal mare,sognando di diventare un giorno un Andrea Carnevale (ex bomber del Napoli) in gonnella; allenamenti nemmeno a parlarne; divertimento; un giorno (forse) se qualche squadra di calcio femminile si accorgerà di lei, ragazzina con i piedi buoni: "è brava, fuori dubbio, io ho l'occhio buono,gioca a calcio in piazzetta,un portendo,ai maschi gli affibbia sonore lezioni, avrà un futuro", b.l.scarpe da corsa sempre ai piedi, la sera scivola in poltrona, tanta televisione.

Pensionato, ha raccontatodi qquesta ragazzina "terribile" con ilpallone fra i piedi,l'hanno notata amici,compaesani.

Agnone è una località turistica balneare piuttosto nota, data la buona qualità delle acque e la posizione nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Da alcuni anni la località riceve il riconoscimento "Bandiera Blu"[1]. L'altra frazione balneare di Montecorice, è Case del Conte, a circa 5 km nord, al confine con Ogliastro Marina, nel comune di Castellabate. Negli ultimi anni si è avuta la modernizzazione del porto con la creazione del lungomare che collegherà San Nicola ed Agnone.Ultimamente si è avuto un aumento dei turisti dovuto proprio alle qualità del mare e dei servizi che offre il comune di Montecorice. Wikipedia

giovedì 12 gennaio 2012

Stop,leggi

Laboratorio delle parole, sto

Mentre in Italia si discute se il 2012 segnerà la rinascita del blog, in Francia ci si chiede se il blogger sia un mestiere e se ci si possa vivere – I responsabili della edizione d’ oltralpe dell’ HuffPO, di area socialista, sono sotto accusa per aver accolto in pieno i principi dell’ economia della gratitudine che regola i rapporti fra la grande testata Usa e i blogger – Ma c’ è chi dice che le polemiche sono solo ipocrisia, visto che in Francia, da tempo, tutte le testate avrebbero con i blogger lo stesso comportamento – E intanto c’ è anche chi ritiene il blog un’ arte da coltivare senza dover per forza ‘’reclamare uno status giuridico o fare corporazione’’, uno spazio di libertà: Il blogger e l’ autore non sanno se un giorno guadagneranno dei soldi, ma sono liberi – Da noi Pier Luca Santoro chiede però di fare un po’ di luce sui blog, citando una campagna sponsorizzata da Enel e il vezzo di alcuni blogger di non segnalare affatto di che cosa si tratta: insomma non sarebbe male, come Santoro da qualche tempo sta sottolineando, procedere all’elaborazione condivisa di un codice di autodisciplina per chi fa informazione attraverso blog e social network

———-

Blog e blogger tornano al centro della scena. Mentre in Italia si discute di morte e rinascita del blog, in Francia si chiedono se bloggare sia un’ arte oppure un mestiere di cui si possa vivere.

Insomma se e come andare oltre la cosiddetta ‘’economia della gratitudine’’, che domina i rapporti fra testate e blogger.

La domanda non è peregrina perché è imminente il varo di una edizione francese dell’ Huffington Post.

Ma anche la blogosfera italiana dovrebbe rizzare le antenne perché presto Arianna Huffington potrebbe sbarcare anche in Italia e bisognerà fare i conti con la politica ‘’retributiva’’ del colosso americano. Ma intanto, come segnala Pier Luca Santoro sul suo Giornalaio, sarebbe il caso di cominciare a fare un po’ di luce sui blog


La visibilità e le bollette del gas

Ma torniamo alla Francia.

L’ Huffington Post, come si ricorderà, è accusato di sfruttare i blogger che scrivono per la testata senza ricevere un centesimo di dollaro – in cambio solo di un po’ di visibilità e di prestigio - ma contribuendo in modo sostanzioso alla fortuna della casa madre.

I blogger Usa hanno aperto una vertenza dopo l’ acquisto della testata da parte di AOL, chiedendo almeno un po’ dei 315 milioni di dollari incassati da Arianna Huffington e soci. E in Francia, alla vigilia del lancio, la blogosfera è in fermento. Il dibattito tra l’ altro si tinge anche di sfumature politiche visto che questa volta è la gauche ad essere accusata di stare dalla parte dei sfruttatori.

Al centro della polemica Anne Sinclair (ex giornalista televisiva e madame Strauss-Kahn) e Mathieu Pigasse, uno dei nuovi editori di leMonde, incaricati di gestire sul piano editoriale e su quello finanziario l’ edizione francese del blog Usa. Entrambi di area socialista, sono accusati di aver assimilato pienamente la politica di sfruttamento dei blogger praticata dalla casa madre.

Perché la sinistra sostiene la non remunerazione dei blogger? Si chiede Anthony Rivat sull’ Observatoire des medias, citando una mail inviata qualche giorno fa da Anne Sinclair per reclutare i blogger.

« Questi contributi non saranno remunerati e saranno l’ equivalente delle column pubblicate da altri media. Ma noi assicureremo la maggiore visibilità possibile, almeno lo speso, alla forza d’ urto dell’ Huffington», scriveva la giornalista.

Ma gli internauti non l’ hanno presa bene.

« Né EDF (in nostro Enel, ndr), né France télécom vi abbonano le bollette per la vostra notorietà, anche se ne avete tanta », ha risposto ad esempio Pierre Serisier, giornalista e blogger per lemonde.fr.

E Roland Pavot (GdeC), blogger indipendente, lamenta che i suoi colleghi siano « attirati dal loro orgoglio e dal loro bisogno di riconoscenza ». Il suo principale rammarico, oltre allo « sfruttamento delle competenze a fini di arricchimento » del sito, è la perdita della libertà di espressione degli autori.

Ma – replica Eric Mettout su l’ Express – è curioso vedere Anthony Rivat meravigliarsi perché due personalità della sinistra francese, ‘’avversari del profitto delle multinazionali’’, siano stati incaricati di mettere in piedi questo ‘’sfruttamento delle competenze a fini di arricchimento del sito’’, quando in Francia lo fanno già tutti. E non da poco tempo.

Ecco – spiega Mettout -: i blogger fanno bene a protestare, a trattare. Ma la cosa si complica quando qualcuno mi vuole convincere che

1) Anne Sinclair e Mathieu Pigasse prestino le loro competenze di sinistra (!) a una volgare operazione di destra, contribuendo alla pauperizzazione di un nuovo lumpenproletariat proveniente dalla blogosfera; e

2) che tutto ciò sia non solo intollerabile, ma una assoluta novità. Come se in Francia i siti di informazione non accogliessero già senza compenso dei blogger, quasi sempre volontari e soprattutto maggiorenni, vaccinati, coscienti e consenzienti.

Lo fanno tutti – spiega Mettout -, a cominciare dal suo giornale, L’ Express. E – continua – succede a leMonde, all’ Obs, a Libération, al Figaro, a 20Minutes, oltre che al Post, a Rue89, e succederà sicuramente anche a NewsRing. Peggio (meglio?), con le Plus, Express Yourself, You… lo sfruttamento si estende ormai a tutti gli internauti, chiamati ad arricchire spontaneamente l’ offerta editoriale con un punto di vista che si spera sia differente –, ma sempre non pagato.

In entrambi i casi i termini del ‘’contratto’’ sono identici (e ben riassunti dalla mail della Sinclair riprodotta prima).

Provate a sostituire Huffington Post con le testate che abbiamo citato e vedrete – continua Mettout – quali sono le relazioni che le legano ai blogger: loro scrivono, noi pubblichiamo, loro forniscono contenuti originali, noi mettiamo loro a disposizione la nostra vetrina, la nostra rete, la nostra ‘’forza de frappe’’. E’ tutto chiaro, non ci sono clausole nascoste o trabocchetti, nessuno frega nessuno e, una volta che loro hanno accettato di stare al gioco, le due parti dovrebbero essere contente – e lo sono, da noi per lo meno, sempre. Non è un braccio di ferro, nessuno obbliga nessuno e io occupo una posizione che mi permette di sapere bene che quando un blogger non è d’ accordo il ‘’contratto’’ non si fa.

www.lsdi.it condensato.

mercoledì 11 gennaio 2012

Laboratorio delle parole, 1

Se muore uno di noi,quinto reporter che cade quest'anno

Giovanni Farzati; Positanonews; sempre in debito con chi si ostina a raccontarci quello che vede, sente, prova in quei contesti così assurdi, ostili, pericolosi; ma c'è anche chi da imbecille si ostina a pensare che reporter sono individui che diventano ricchi andando per guerre; la verità è uno stipendio medio; non si guadagna andando in guerra.

C’è un contratto di lavoro (per chi ha la fortuna di averlo) che è uguale per chi fa cronaca così come sport; spettacoli; politica; gli sbarbatelli quadagano due caffè, quando gli va bene; article comments made ​​with the people of the Internet Blog Scaccia, c'èanche of my course

lunedì 9 gennaio 2012

Ciuffo seducente

Una manciata di minuti di terrore, poi il lieto fine. E' successo a un volo della British Airways partito dall'aeroporto londinese di Heathrow e diretto a Glasgow, in Scozia. Poco dopo il decollo, circa 15 minuti, molti passeggeri sono rimasti impietriti dalla voce accorata che arrivava dalla cabina di pilotaggio con cui si chiedeva "immediatamente" aiuto. E questo perché, avrebbero tutti scoperto soltanto al momento del rientro, la donna pilota al comando dell'Airbus 321 e la sua copilota avevano "quasi del tutto perso i sensi".

La richiesta di aiuto è stata raccolta all'istante: un assistente di volo ha portato ossigeno in cabina di pilotaggio - secondo la procedura prevista in questi casi, mentre i controllori di volo di Heathrow ricevevano la richiesta di un atterraggio di emergenza, con il ritorno sulla pista di Heathrow. Che è avvenuto di lì a poco grazie alla copilota che si è ripresa per prima.

Quando sono sbarcati, i passeggeri, ancora sotto choc, hanno raccontato quei momenti della paura: "L'aereo ha cominciato a scendere molto in fretta", ha detto uno a cui era stato detto soltanto che l'aereo, un Airbus 321, rientrava a terra "per motivi tecnici". Un portavoce di British Airways ha confermato che entrambe le donne ai comandi si erano sentite male e "per precauzione" è stata eseguita la procedura dell'ossigeno e del rientro a Heathrow. (fonte affaritaliani.it)

domenica 8 gennaio 2012

Ciuffo seducente ciak2

La notizia più letta e qualcosa in più

Giovanni Farzati; Michel Upmann; il caso dell'uccicione della bimba cinese e di suo padre; dalle ultime news confidenziali risulterebbe ritrovata la borsa della donna (unica superstite)con dentro ancora 10.000 euro.

Questo farebbe pensare ed indirizzare le indagini non (come detto all'inizio) su tossici o spacciatori (non avrebbero mai lasciato il contante) ma ad una relazione della mafia cinese che sta prendendo corpo nella Roma "Tranquilla". E' assodato che tutti i commercianti cinesi (e non solo) paghino il pizzo alla mafia cinese.Si attendono sviluppi clamorosi.

giovedì 5 gennaio 2012

Laboratorio delle parolel

Cortina, che strano Paese il nostro.

Giovanni Farzati; Positanonews; nessuno s’indigna quando toccano i soldi; appunto, ai pensionati; succede invece un pandemonio quando vanno a controllare i furbetti in un paesino di montagna diventato famoso perchè ci vanno tanti politici importanti che poi si mischiano a vip ….di alto lignaggio come Vieri, la Moric, Corona; pensa un pò che sfizio fare lo struscio, consumare le scarpe.

Ma quanto mi fanno pena... con i miei pochi euro al mese non riesco nemmeno ad andate a Campitello Matese; quest’estate il circo di Porto Cervo nemmeno aprira’ i battenti…, visto che la Finanza è fissa davanti alla porta; fa piacere sapere che l’economia tira,almeno a Cortina,visto che nel resto del veneto e dell’italia la gente si ammazza perchè non puo’ pagare gli stipendi; rientrare con le banche;i veri ricchi vanno a Pescasseroli e d’estate a Ladispoli; text written blog entries I added a lot of Scaccia of my

lunedì 2 gennaio 2012

Momento poetico, le scorregge del 1940

Sin da quando il mondo aveva
Ben vivente Adamo ed Eva
Era in voga in tutti quanti
Di coprirsi sul davanti,
Ma nessuno, pensò strano,
Di coprirsi il deretano.



Le scorregge più discrete
Non turbavan la quiete
Ed allora i dolci suoni
Non urtavano i calzoni.
La scorreggia nella storia
Si é coperta di gran gloria.



Fin l'Augusto Imperatore
Scorreggiava a tutte l'ore
E la corte assai perfetta
Scorreggiava in etichetta
E perfino, in casi gravi,
Scorreggiavano gli schiavi.



Si racconta che Tiberio
Scorreggiasse serio serio
Che Caligola, il tiranno,
Scorreggiasse tutto l'anno
E più d'una ogni mattina
Ne facesse Catilina.



Ciceron per ore intere,
Discorreva col sedere,
Quelle poi di Coriolano
Si sentivano lontano
E con schiaffi sulla trippa,
Scorreggiava pure Agrippa.



Muzio Scevola e Porsenna
Ne portavano per strenna
Alle feste di Imeneo
Ove il console Pompeo
E più ancora il gran Lucullo
Scorreggiava per trastullo.



Scorreggiava Roma intera
Da mattina sino a sera,
Scorreggiava in grande stile
Anche il sesso femminile,
Mentre invece Cincinnato
Scorreggiava in mezzo al prato.



Scorreggiò anche Napoleone
Anche al rombo del cannone
La battaglia non si perda
E Cambronne rispondeva: "Merda"
Che la cosa più sicura
Se di mezzo é la paura.



Scorreggiava come il tuono
Fin Cleopatra dal suo trono,
In contrasto ad Agrippina
Che facevale in sordina
E Cornelia ai suoi gioielli
Ne lasciava dei fardelli.



Ne faceva senza posa
Messalina silenziosa
Scorreggiava assai felice
La dolcissima Beatrice
Ed il sommo padre Dante
Le annusava tutte quante.



Le scorreggie di Boccaccio
Ti rendevano di ghiaccio
Scorreggiava pure il Tasso
Imitando il contrabbasso,
Mentre invece Machiavelli
Sradicava gli alberelli.



Il gran Volta con la pila
Scorreggiava sempre in prima fila,
Di Archimede dir si suole
Che oscurasse pure il sole,
Mentre a colpi di pennello
Le faceva Raffaello.




...Dopo quanto è stato detto
Non si può chiamar difetto
Se noi pure qualche volta
Ne facciamo a briglia sciolta
Quindi è logico e prescritto
Che scorreggi il sottoscritto.

Laboratorio delle parole, ciak1S

Sopravvivenza del giornalismo,solo con la fiducia nei giornalisti

Robert Hernandez, giornalista multimediale e professore alla USC Annenberg School for Communication and Journalism è uno degli esperti interpellati da Niemanl Lab sulle prospettive del giornalismo nel 2012 - Utilizzando la metafora della monarchia, Hernandez delinea la sua previsione/speranza, immaginando che il re sia il contenuto, la distribuzione la regina e il principe, la credibilità – L’ unica via per la sopravvivenza del giornalismo, a suo parere, è appunto la fiducia nei giornalisti da parte dei cittadini, la loro credibilità – E alla fine, ‘’se mi fido di te e di quello che racconti, non mi importa se lavori in una redazione o dal tuo garage’’

———-

Come cambierà il giornalismo nel 2012? Il Nieman Lab, uno dei maggiori centri internazionali di ricerca e di analisi sull’ editoria e la professione giornalistica, ha pubblicato una serie di articoli sull’evoluzione in atto. Fra gli altri, quelli di Nicholas Carr, autore del celebre pamphlet “Google ci rende stupidi?”, che analizza il processo dell’ “applificazione” (la possibilità di creare più versioni di un medesimo contenuto base e di distribuirle a differenti segmenti di clienti, come lui stesso spiega) e di Dan Gillmor, di cui abbiamo già pubblicato la traduzione.

Qui proponiamo l’ articolo di Robert Hernandez: ‘’Se mi fido di te e di quello che racconti, non mi importa se lavori in una redazione o dal tuo garage’’.

—–

FOR JOURNALISM’ FUTURE, THE KILLER APP IS CREDIBILITY

di Robert Hernandez

(traduzione a cura di Claudia Dani)

Premessa: sarà anche un indizio debole, ma mi permette di cominciare questo articolo con una confessione. Io, come molti di voi, non sono un fan degli articoli dedicati alla previsione del futuro.

Di solito questo tipo di post non è basato su nulla di reale ed è spesso utilizzato per fare grandi dichiarazioni che fanno sbarrare gli occhi… e non fatemi aggiungere quante volte, poi, sbagliano.

Ora, anche questo sarà un articolo che vi farà sbarrare gli occhi, ma non si tratta realmente di una previsione… piuttosto, ad essere onesti, è un desiderio, una speranza.

Va bene? Pronti? Iniziamo.



Sappiamo che il Contenuto è il Re. Non c’è alcun dubbio. Se non hai dei contenuti nessuno entrerà in contatto con te.

Poi sappiamo che la Distribuzione è la Regina. Ai nostri tempi, che senso ha possedere ‘’quella cosa’’ se nessuno può trovarla?

La mia previsione è che questo Regno verrà fortemente influenzata da un… principe. O forse un duca? Sia quel che sia, si tratta della Credibilità.

Nel mondo in cui viviamo, il contenuto è relativamente economico. Ognuno può crearlo. Se non tramite computer, tramite ogni cellulare con cui fare scatti, registrare storie. Molti possono fare video in 3d o realizzare contenuti per la ‘’realtà aumentata’’. Cose davvero interessanti.

E chiunque può diffondere i suoi contenuti in 140 caratteri, in tempo reale, nelle sue community o sul proprio blog (i più tradizionalisti).

Con il potenziamento della tecnologia, ognuno ha la possibilità di creare e distribuire, e per questo, prevedo – e spero – che nel 2012 il nuovo fattore dominante sarà la Credibilità. O, meglio, una accresciuta credibilità.

Ciò che emergerà dal mare dei contenuti, saranno le voci a cui noi ci rivolgeremo sempre di più. Le fonti di notizie e informazione affidabili andranno oltre le loro testate… e diventeranno esse stesse il loro brand. Brand basati esclusivamente sulla qualità e attendibilità del loro lavoro.

Solo per far rabbia a Gene Weingarten, brand, brand, e ancora brand…. (secondo Weingarten, i brand starebbero rovinando il giornalismo, ndt). Ma l’ unica cosa davvero importante da offrire per un giornalismo di qualità è: Credibilità.

E, sicuramente, qualcuno di noi potrà trarre dei vantaggi ad essere associato al Washington Post, a NPR, alla CNN, etc. Ma prevedo – meglio, spero – che l’anno prossimo i giornalisti saranno valutati più sul piano individuale che in relazione al gruppo al quale appartengono. O al formato in cui elaborano i loro articoli.

Giudicati dal tipo di contenuto.



Molti lettori sono stanchi degli scontri politici fra destra e sinistra, e del giornalismo – ma sarebbe meglio dire ‘giornalismo’ – come una piattaforma di guerra. Dannazione, sono stanco anche io!



Vogliamo persone che non ci confondano e ci raccontino quello che sta succedendo, come ciò si riflette sulla nostra vita e che cosa possiamo fare. Vogliamo notizie trasparenti. Notizie che, anche se non sempre potranno raggiungere l’ obbiettivo, almeno si sforzano onestamente di essere obbiettive.

Vogliamo fidarci e credere nel giornalismo. E per poter fare ciò dobbiamo fidarci dei giornalisti.

E superando il conflitto blogger-contro-tweeter-contro-media, o aziende-contro-giornalisti, si riuscirà a recuperare una cosa fondamentale: Credibilità.

Posso fidarmi di te, posso credere in ciò che mi racconti? Se la risposta è si, non mi interessa se lavori in una redazione o in un garage.

Vedremo cosa ci porterà il nuovo anno, ma questa è la mia previsione…,anzi, scusate, il mio desiderio.

domenica 1 gennaio 2012

Laboratorio delle parole,maya, ciak3

Vabbè, conviene parlarne. Ormai lo sanno tutti che l’ultima profezia di quei portasfiga dei Maya fissa nell’anno che sta per arrivare la fine del mondo. Esattamente il 21.12.2012 (alle ore 11.11 se v’interessano i dettagli) quando “l’acqua distruggerà il pianeta, la terra sarà nera e l’oscurità prevarrà sulla luce“. Spettacolino niente male contenuto nel codice di Dresda, l’ultimo dei codici Maya, che va oltre ricordando che la Via Lattea divorerà numerose galassie minori. Peccato per i catastrofisti che non è la prima volta che è annunciata l’Apocalisse, peraltro già ipotizzata al cinema e nell’arte. Fu prevista (a parte quel cialtrone di Nostradamus) almeno altre due volte: nel 1179 e nel 1524, sempre basandosi sulla numerologia. Non che siamo messi bene e il Diluvio Universale in qualche maniera ha già fatto capolino nella nostra storia con catastrofici tsunami. Ma i più avveduti sottolineano che nel 2012 (anno bisestile) per i “gufi messicani” finirà soprattutto l’Età dell’Oro. Ed è già un’ipotesi più plausibile. Insomma, tranquilli: sicuramente più poveri ma sopravviveremo. (Sopra, un’opera di John Martin, ottimo e preveggente pittore inglese dell’Ottocento(Pino Scaccia)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Giovanni Farzati;in ogni caso, gli scongiuri sono leciti: anzi, pertinenti; ho come l’impressione che non si fossero sbagliati poi di tanto… la fine di questo mondo e’ già iniziata; dunque: sarà …. “l’inizio della fine; c’è chi ha già pensato realmente all’era del baratto…

Mai nessuno che profetizza feste e banchetti;mai;già! ce ne sarebbe tanto bisogno di feste e banchetti!e tante altre cose ancora…sempre nello stesso ambito…avete forse sentito la penultima notizia? Sembra che Santoro senza il b non funzioni….. in sessuologia si chiama ansia da prestazione: attendi, sogni, idealizzi e sul più bello? ploff….

Giornalisti stranieri; orfani di Berlusconi; anche loro, poverini, dovranno inventarsi qualcosa; e dov’ è Travaglio? e che fine ha fatto Di Pietro? per non dire dei “grillini” e del loro frinire a più non posso; ai giornalisti stranieri piace molto parlare male, anzi malissimo dell’Italia e con Berlusconi, onestamente, era facile; lo stesso vale per tutti i suoi accaniti oppositori che invece di inventarsi idee e produrre progetti politici si sono limitati a fare la guerra al bunga bunga.

E adesso che abbiamo un “loden” grigio non sanno più dove attaccarsi; quante cose sento e quante varrebbe la pena di scrivere, ma preferisco vino e fusilli.Article above is built with the comments of blogs and the addition of view of those who signed

Laboratorio delle parole, dag2 ciak

1- UN PEDILUVIO UNIVERSALE, QUESTO 2011. ANNO DI MERDA DALL'INIZIO ALLA FINE. ESTASI DELLO SPREAD, OVUNQUE. ABUSI E POCHI BUSI. FICHE AL VENTO. IL BANANA IN CONVENTO. DA BIN LADEN A DON VERZÈ, TUTTI SOTTOTERRA. L'ITALIA-TRAGEDIA DEI TIZIETTI E CAIETTI - 2- TRAVAGLIO: CHI LECCAVA BERLUSCONI &TREMONTI HA SUBITO PRESO A LECCARE MONTI&PASSERA SENZ’ALZARE LA TESTA NÉ ACCORGERSI CHE SON CAMBIATI GLI UTILIZZATORI FINALI. DOPO L’IGIENISTA DENTALE DEL 2011, PER IL 2012 URGE IGIENISTA MENTALE” - 3- ARBASINO: “STRINGIAMOCI A COORTE, SIAM PRONTI ALLA MORTE! ITALIA CHIAMÒ!” ...PIZZAIOLI? GELATAI? SARTI? COMMEDIANTI? CAMERIERI? CAFFETTIERI? MAFIOSI? DOTTORANDI? PRECARI? CAMORRISTI? ERASMI? ... A COORTE? PRONTI ALLA MORTE? MA DE CHI?” - 4- “STASERA IL MESSAGGIO DI NAPOLITANO AGLI ITALIANI SARÀ TRASMESSO IN TEDESCO” -this article, I have taken from dagospia, it seemed interesting, like so ironic and biting, the king of the gossip site has condensed a year old Italian