lunedì 11 luglio 2011

Laboratorio delle parole, una nuova truffa

Sul blog di Sabelli Fioretti la confessione di una nuova truffa, il cinese sotto l'auto

Porto un amico in macchina alla stazione. Mi fermo nel piazzale, lui scende a destra e io a sinistra, lui apre la sua porta e io la mia. Sulla mia porta sbatte con un tonfo sordo un uomo sconosciuto, che prima non avevo visto, rotola sul lastrico con lamenti strozzati. Lo guardo: un cinese. Sono sbalordito. Il mio amico è costernato. La gente intorno ride. La odio: come si fa a ridere di un incidente? S’è fatto male un cinese, è vero, ma i cinesi sono uomini come noi. Mi chino sul poveretto, lo tiro su, ma lui resta curvo premendosi la pancia. Appare un altro cinese, mai visto prima, dov’era nascosto? Il ferito dice: Pòlis, pòlis. Vuole la polizia. Il paciere mi guarda, propone: Cento euro. Io esito, temo di avere qualche responsabilità penale. Il paciere lancia la soluzione: Cinquanta euro. E tira fuori un telefonino e preme i tasti. Guardo i tasti che preme, sono sbagliati, se vuole la polizia deve fare uno uno tre. Uno uno tre, gli suggerisco. Mi guarda sorpreso, risponde: No italiano. Non capisce l’italiano. Allora glielo dico in inglese: One, one, three. Preoccupatissimo, risponde: No english. No italiano, no english, ma che lingua capiscono? No problem, gli dico, tiro fuori il mio cellulare e faccio uno uno tre. Alzo lo sguardo. Il ferito si rialza subito, e insieme s’allontanano di corsa. Signori, è nata una nuova truffa: il cinese sotto l’auto.

Nessun commento:

Posta un commento