martedì 19 luglio 2011

Ciclisti d'Italia, un automobilista che vi vuole bene

Io, Ivano, questo ho da dire ai ciclisti d'Italia


Sì, sono uno di quelli al volante
che immancabilmente vedete sfrecciarvi accanto.
Oh, certamente uno che vi rispetta
ci mancherebbe altro!
Non sono per dire quello che suona solo per farvi capire
che è lui il padrone della strada
imponendosi anche con la propria carrozzeria!
Sono solo uno che ha fretta e che viaggia
con l'automobile e che magari però
ha un attimo di stizza, in quanto
dalle nostre parti, la strada è sempre stretta
e lì davanti siete un pericolo.
E così ogni volta che vi vedo in balia di noi automobilisti,
mi viene da pensare: come faranno in certi paesi più a nord di noi
ad essere così organizzati, precisi,
con le loro belle e sicure piste ciclabili che scorrono
parallele alle strade delle macchine?
Come facciamo noi nel Bel Paese invece,
ricco di infiniti paesaggi a non avere
delle piste per i ciclisti
che da quella loro misteriosa fatica
vogliono godere laghi, fiumi e monti?


A proposito di quella fatica:
ciclista,
svela a me che viaggio sempre in macchina e
solo per necessità, svela il tuo segreto!
Perchè la tua corsa?
Perchè pedali senza una coppa all'arrivo,
Perchè usi il tuo tempo sempre scarso
per faticare sulle salite e anche nelle pianure?
Quando ti vedo arrancare lassù sulla rampa
ad ogni centimetro una gronda di sudore,
ciò che intuisco è che la sfida è solo con te stesso
con un mondo che solo a te appartiene.
Un mondo che non ha bisogno di applausi
ma che è vero ed essenziale:
un mondo infinito come quello del poeta,
come una tela bianca per il pittore,
come un messaggio per il raccontatore di favole.
Dimmi se ciò è vero?


Ivano Rota

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