mercoledì 23 marzo 2011

Napoli, specialisti dell'impossibile

Napoli, donna finge di avere figlia malata per raccogliere fondi e scrivere un libro

Il punto consiste nel prendere in giro il prossimo; piccoli disturbi fisici trasformati in una delle più rare malattie che possano colpire un bambino. Questa la truffa organizzata da una napoletana di 36enne, madre di..., bambina ricoverata anni fa all'ospedale Gaslini di Genova. Una "sindrome del lobo medio" che la piccola non aveva mai contratto, ma che risultava tale per la falsificazione di alcuni documenti ospedalieri da parte della madre. Tutto finalizzato a raccogliere fondi, garantirsi proficui passaggi televisivi, e persino scrivere un libro, "Voglia di vita", che si assicurava impennate di vendite ogni volta che Luisa si mostrava in televisione. Ma l'aver speculato sulla salute della figlia è costato alla 36enne una denuncia per truffa aggravata, falso ideologico e falso materiale.
Assieme alla donna, sono indagati anche il marito della donna, Vincenzo Ciotola, e un amico dei coniugi, Gianluca Scelzo. "Gli indagati - scrive in una nota il procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli - hanno tratto in inganno un'ampia fascia di persone, delle più disparate condizioni sociali, che, animate da un sentimento di umanità e solidarietà nei riguardi della famiglia Ciotola, sono stati fraudolentemente indotti ad elargire ingenti somme" di centinaia e migliaia di euro.
La truffa è aggravata, secondo il procuratore, dal fatto che "buona parte dei soggetti frodati sono disabili i quali, per fornire un contributo al fine di aiutare la minore, hanno offerto continuo supporto morale ed economico alla famiglia Ciotola, anche mediante la creazione di associazioni e siti web destinati alla raccolta di fondi".

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