martedì 29 marzo 2011

giornalisti, tornate a scuola, leggete, prendete appunti, somari!

L’articolo di cronaca, ad esempio, informa su un determinato avvenimento (si va
dalla cronaca nera, quando si tratta di un crimine, alla cronaca rosa, quando l’evento di cui si parla è mondano, sentimentale). In questo tipo di articolo a prevalere è senza dubbio la funzione informativa del linguaggio, anche se spesso il giornalista non manca di commentare e fornire una propria interpretazione dei fatti.

Si parla di articolo di opinione, invece, quando l’articolo propone una riflessione del suo autore su uno specifico evento o argomento (ne è un esempio l’articolo di fondo, posto in prima pagina sulla colonna di sinistra). L’articolo di opinione è caratterizzato dal prevalere della funzione argomentativa del linguaggio.

Esistono poi articoli che si interessano di avvenimenti legati al mondo della letteratura, dell’arte, dello spettacolo, i cosiddetti articoli culturali, e articoli specialistici, che si occupano di argomenti come l’economia, la scienza, lo sport etc.

Il titoloIl titolo di un articolo di giornale è costituito generalmente da tre parti:

l’occhiello, posto sopra al titolo, che introduce brevemente l’argomento trattato;
il titolo (ad effetto);
il sommario, posto sotto al titolo, che fornisce una specie di sintesi del contenuto dell’articolo o aggiunge qualche altra informazione rispetto a quelle fornite dall’occhiello e dal titolo.
Il titolo si definisce:

denotativo, o «freddo», se si limita a informare (in questo caso prevale la funzione informativa del linguaggio): Immigrati a quota 4,5 milioni. L’Italia sopra la media UE («la Repubblica», 29 ottobre 2009);
connotativo, o «caldo», se contiene non la semplice informazione, ma anche una sorta di commento e di valutazione dell’accadimento, facendo prevalere così la funzione emotiva del linguaggio: Ultimo saluto a un bieco razzista («Corriere della Sera», 12 luglio 2008).
In genere è meglio rimandare la scelta del titolo a dopo la stesura del testo.

Il leadOltre al titolo, che deve essere quanto più interessante e incisivo possibile, c’è un altro elemento dell’articolo a cui bisogna riservare particolare cura: il lead o “attacco”, ossia l’esordio dell’articolo, che deve essere suggestivo e accattivante per catturare immediatamente l’attenzione del lettore. Il lead può essere di diversi tipi. I più frequenti sono:

il lead nominale, che dà avvio all’articolo con una frase con ellissi del verbo (Per un single 480 euro. Per una coppia con un figlio 720 euro… è quanto hanno speso in più le famiglie italiane…, «la Repubblica», 16 luglio 2008);
il lead enunciativo, che espone il fatto in questione in maniera estesa e chiara (La polizia ha arrestato alle 10 di ieri Victor «el Gordo»…, «Corriere della Sera», 10 luglio 2008);
il lead situazionale, che immette direttamente in una determinata situazione (Nemmeno il signor Beppino Englaro, quando si è augurato che la vicenda di Eluana tornasse a essere un dolore privato, e ha auspicato il silenzio, poteva illudersi di ottenerlo, «la Repubblica», 16 luglio 2008);
il lead interrogativo, che dà inizio all’articolo con una domanda (Di qua o di là dalla Porta di Brandeburgo? All’ovest, come Reagan…, «Corriere della Sera», 10 luglio 2008 ).
Nelle consegne viene sempre fornito un suggerimento utile per la realizzazione del lead, ossia attualizzare l’argomento riferendosi «a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo)».

5W e 1HDopo il lead, secondo la tradizione anglosassone, ogni articolo di cronaca deve contenere le cosiddette 5W e 1H, ovvero il testo non deve mancare di informare:

su cosa è accaduto (What?);
su chi è il protagonista della vicenda (Who?);
su dove è accaduto il fatto (Where?);
sul quando (When?);
sul perché (Why?);
sul come (How?).
Queste informazioni, seppure in modo sintetico e sbrigativo, verranno fornite anche in un articolo di opinione, dove prevale il commento.

Il background e la conclusioneUn altro elemento che si può inserire in un articolo è il cosiddetto background, che mira a ricostruire lo sfondo in cui si è verificata la vicenda o tutto ciò che è accaduto prima di un determinato evento.

Importante è, naturalmente, anche la conclusione che può offrire un commento finale dell’articolista, oppure chiudere con una sorta di sentenza o “battuta”, o ancora lasciare il lettore in attesa di futuri sviluppi.

La destinazione editorialeUn altro aspetto di cui tener conto è l’indicazione di un’ipotetica destinazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro) da dare all’articolo. È molto importante stabilire questo aspetto subito, poiché esso condiziona l’impostazione generale del pezzo e il registro linguistico da utilizzare.

Definire una scalettaPer scrivere un buon articolo è importante fissare immediatamente, in una scaletta, i punti che si vogliono sviluppare, cercando sempre di avere un personale modo di affrontare l’argomento. Un’ipotesi potrebbe prevedere:

il lead;
la descrizione del tema con le informazioni su che cosa è avvenuto, dove, quando, perché, come e sul protagonista o i protagonisti della vicenda;
l’ampliamento del tema centrale con notizie, testimonianze, osservazioni;
un commento personale a conclusione del pezzo.
Se invece si vuole dare al testo l’aspetto di un articolo di opinione, si potrebbero fornire in apertura brevi informazioni, per poi puntare tutto sull’argomentazione delle proprie idee. Ovviamente bisogna aver cura di utilizzare un linguaggio chiaro e sciolto, evitando periodi lunghi e fastidiose ripetizioni.

In sintesi. Per scrivere un articolo di giornale

Esamina con attenzione i documenti e, per ognuno, con una parola-chiave o una frase, fissa il dato o l’elemento più interessante.
Confronta i documenti individuando analogie e differenze e scegliendo l’elemento o gli elementi su cui costruire il pezzo.
Scegli la destinazione editoriale.
Redigi una scaletta.
Presta particolare attenzione alla scrittura del lead, che è una sorta di “biglietto di presentazione” del tuo articolo.
Importante è anche la conclusione che deve essere concisa e suggestiva.
Ricorda di costruire un titolo (anche questo elemento fondamentale di ogni articolo) costituito almeno da titolo e occhiello.

Nessun commento:

Posta un commento