lunedì 22 agosto 2011

Cronoscalata, il punto

21 agosto, ore 16.35, inizia la mia cronoscalata, 5-4-3-2-1- via.. prime pedalate, ventate di aria infuocata sulla faccia, primi due chilometri, mi brucia la faccia; mi spruzzo dell'acqua dalla borraccia, ah! ma è bollente; dovevo mettere la crema sul viso; dopo tanti anni di corse (anche a grossi livelli negli anni 70-80) forse dovevo essere più prudenza, salire più leggero i primi chilometri, invece a tutta e poi a morire di caldo e di fatica.

Alle 12 ho mangiato un bel piatto di spaghetti al bar di Piazza Duomo, fresca e ventilata la piazza, pensavo; correre oggi pomeriggio è una follia, ma i ciclisti sono un poco folli; alla partenza un fiume in piena di auto e pulmann; i Vigili hanno sudato più di noi per sbrogliare la matassa; salità Castiglione-Scala, un caldo da girone dantesco ha incollato disperati ciclisti all'asfalto bollente, ragazzi, diceva Bartali, questo è il ciclismo; io dico, questo è la tortura in terra travestita da ciclismo.

Il mio cardiofreuquenzimetro non è sceso mai sotto i 140 battiti; nell'ultimo tratto ho dovuto staccarlo, altrimenti era sempre in allarme, bi bi bi bi.. io ho una soglia massima di quasi 165 pulsazioni al minuto; come tirare un motore al massimo per 30 minuti; all'arrivo ero una maschera di dolore, sudore, non riuscivo a parlare, incredibile; il servizio d'ordine sul percorso mi è sembrato buono, cosa si poteva fare di più in una domenica d'agosto? Forse la data scelta per la manifestazione non è stata delle più felici! in fondo, diceva il burbero Bartali quando vedeva corridori spompati e paonazzi in volto... questo è il ciclismo.

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