giovedì 7 ottobre 2010

Rifiuti e conti in banca assicurato agli amici degli amici, La peste, libro denucnia di Tommaso Sodano e Nello Trocchia

Napoli, la Campania, montagne di spazzatura, affari sporchi più della spazzatura, politica e basta che ha fatto affari e affarucci, destra, centro,sinistra; un libro coraggioso quello scritto Tommaso Sodano e Nello Trocchia che presto sarà presentato a Serre nel salernitano, una località messa in croce dall'eterna emergenza rifiuti in Campania.
Tommaso Sodano da 15 anni denuncia inefficienze e infiltrazioni della camorra nel ciclo dei rifiuti. Campania, regione che da quindici anni non è mai uscita dall’emergenza
Una classe dirigente che ha lucrato sullo scandalo rifiuti, Tommaso Sodano per primo da politico ha denunciato l’affarismo collusivo e ha fatto partire le inchieste su Antonio Bassolino e l’Impregilo. Sodano e il giornalista Nello Trocchia raccontano 15 anni di scandali, sprechi, ritorni in sella, i collegamenti tra P2 e P3. Una denuncia puntuale che è costata a Sodano minacce e intimidazioni. Il libro si chiude con un’intervista al magistrato anticamorra Raffaele Cantone. Eccone un estratto dell'intervista al magistrato pubblicata dal sito web Terra..

"La PesteLa peste è una catena di montaggio del malaffare dove ogni anello viene assemblato senza possibilità di rivalsa, scatto, pulsione. Una peste orizzontale. E l’emergenza rifiuti in Campania è stata lo spazio vitale dove la peste ha trovato compimento. La peste ha contagiato camorristi, carabinieri, poliziotti, politici, faccendieri, uomini nuovi e salvatori della patria. La stampa e la tv hanno addossato colpe e responsabilità ai comitati locali, ai cittadini protestatari, ad una banda di scalmanati e alla camorra che li foraggiava.

"Ma in realtà il crimine organizzato si sedeva direttamente al tavolo, già pronto per la spartizione: il tavolo del peggior consociativismo politico-affaristico. “La camorra, in qualche caso, - racconta il magistrato Cantone - è diventata persino un alibi per poter dire che questioni aperte non potevano essere risolte. Il crimine organizzato è stato spesso evocato per evitare di affrontare i problemi che emergevano. Non penso che quando si sono riempiti i consorzi di Lsu, lavoratori socialmente utili, c’entri la camorra. Ribadisco: i clan di certo hanno lucrato, ma non me la sentirei di affermare che hanno fatto la parte del leone”. P2 e P3La questione rifiuti in Campania è stato un affare nazionale. Dietro l’ombra della massoneria, dell’affarismo e della malavita. Si inizia negli anni ’90 con le prime inchieste, fino agli scandali dei giorni nostri"

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