martedì 21 settembre 2010

E a Parigi è già cult

Una tragica vicenda che lo ha visto protagonista, non poteva andare peggio.
Angelo Vassallo che da vivo è stato sconosciuto ai più, da morto d’improvviso fa notizia ed intorno a lui esplode il caso mediatico e la corsa all’elogio funebre. Freddato in una macabra esecuzione, trucidato, storia finita, no anzi appena cominciata perché far luce sulla sua morte potrebbe aprire pericolose porte. Per tentare di comprendere la portata e le conseguenze delle sue scelte bisognerebbe gettare un’occhiata “allargata” al quadro più generale in cui si è snodato il suo percorso di vita, è necessario squarciare il velo di falsa pietà e di processioni pubbliche celebrative e tardive, solo così si possono intravedere forse brandelli di verità. Perché questa è una vicenda che si è consumata su uno sfondo complesso ed intricato fatto di battaglie per la tutela dell’ambiente e del territorio in un’Italia in cui vivere in trincea da ambientalista.

piuttosto che dichiararsi tale nei salotti, vuol dire schiantarsi contro un muro di gomma di logiche collusive e di scelte di politica ambientale di livello nazionale per lo più fallimentari ed arretrate. Basti pensare come gli illeciti ambientali ad oggi siano ancora fattispecie di natura contravvenzionale, corredate da brevi termini di prescrizione, e che nulla è ancora cambiato quanto alla scelta politica di farne solo materia di leggi speciali, in luogo della improrogabile esigenza di prevedere specifiche ipotesi di reato nello stesso codice penale. Per non parlare delle scarne analisi epidemiologiche sulla popolazione che vive nelle zone reputate “focolai” dell’ inquinamento di suolo, sottosuolo e falde acquifere, un’indagine che dovrebbe necessariamente passare attraverso un biomonitoraggio tossicologico dei residenti più esposti alla contaminazione ambientale per vicinanza a discariche, legali o abusive che siano. Gli stessi tentativi coraggiosi della magistratura di colmare i vuoti della Politica in materia, nel disperato tentativo di dimostrare il nesso di causalità tra aumento esponenziale della patologie tumorali ed esposizione ad un ambiente contaminato, spesso finiscono nel vuoto. Intorno al business dello smaltimento rifiuti si concentra un giro d’affari della malavita con cifre da capogiro.

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