domenica 22 agosto 2010

Bierredue radio Basilicata, pomodori e schiavi

Sono stanco, morto, ho sete, sonno, non ho una lira, mi sento bruciare. Il poveraccio con la fccia bruciata dal sole viene dal Marocco ma potrebbe anche venire dalla Libia. Strade ed autostrade, autoarticolati con i cassoni pieni di pomodori; chi ha viaggiato nella Pianura Padana avrà visto i pomodori alla rinfusa nel cassone da 25 tonnellate, chi ha viaggiato nel Tavoliere, lungo la Canosa-Napoli, oppure nel salernitano, avrà notato gli autoarticolati carichi sempre di 25 tonnellate di pomodori ma, in questo caso e sempre gli stessi, erano perfettamente stivati in casse, non alla rinfusa. Qual'è il problema?Il fatto che i pomodori siano caricati alla rinfusa, nella Pianura Padana, è indicativo di una meccanizzazione agricola molto spinta; macchine scaricano il prodotto nei cassoni dei rimorchi agganciati ai trattori che, a loro volta, vanno nei punti di raccolta dove sono in attesa gli autoarticolati madre che conferiranno, a loro volta, il raccolto all’industria conserviera: tutto molto semplice e veloce, meno costoso e, soprattutto, un lavoro degno di un uomo e non bestiale, sotto il sole.
Consideriamo il Tavoliere e salernitano: avrete notato, e questo necessariamente, passando in auto, lunghe teorie di casse di plastica sparsi per i campi, che vengono riempiti a mano da immigrati; sfruttare mano d’opera a buon mercato, non incentiva assolutamente l’agricoltore a meccanizzare ed a ricercare specie coltivabili più produttive.

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