domenica 1 gennaio 2012

Laboratorio delle parole,maya, ciak3

Vabbè, conviene parlarne. Ormai lo sanno tutti che l’ultima profezia di quei portasfiga dei Maya fissa nell’anno che sta per arrivare la fine del mondo. Esattamente il 21.12.2012 (alle ore 11.11 se v’interessano i dettagli) quando “l’acqua distruggerà il pianeta, la terra sarà nera e l’oscurità prevarrà sulla luce“. Spettacolino niente male contenuto nel codice di Dresda, l’ultimo dei codici Maya, che va oltre ricordando che la Via Lattea divorerà numerose galassie minori. Peccato per i catastrofisti che non è la prima volta che è annunciata l’Apocalisse, peraltro già ipotizzata al cinema e nell’arte. Fu prevista (a parte quel cialtrone di Nostradamus) almeno altre due volte: nel 1179 e nel 1524, sempre basandosi sulla numerologia. Non che siamo messi bene e il Diluvio Universale in qualche maniera ha già fatto capolino nella nostra storia con catastrofici tsunami. Ma i più avveduti sottolineano che nel 2012 (anno bisestile) per i “gufi messicani” finirà soprattutto l’Età dell’Oro. Ed è già un’ipotesi più plausibile. Insomma, tranquilli: sicuramente più poveri ma sopravviveremo. (Sopra, un’opera di John Martin, ottimo e preveggente pittore inglese dell’Ottocento(Pino Scaccia)
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Giovanni Farzati;in ogni caso, gli scongiuri sono leciti: anzi, pertinenti; ho come l’impressione che non si fossero sbagliati poi di tanto… la fine di questo mondo e’ già iniziata; dunque: sarà …. “l’inizio della fine; c’è chi ha già pensato realmente all’era del baratto…

Mai nessuno che profetizza feste e banchetti;mai;già! ce ne sarebbe tanto bisogno di feste e banchetti!e tante altre cose ancora…sempre nello stesso ambito…avete forse sentito la penultima notizia? Sembra che Santoro senza il b non funzioni….. in sessuologia si chiama ansia da prestazione: attendi, sogni, idealizzi e sul più bello? ploff….

Giornalisti stranieri; orfani di Berlusconi; anche loro, poverini, dovranno inventarsi qualcosa; e dov’ è Travaglio? e che fine ha fatto Di Pietro? per non dire dei “grillini” e del loro frinire a più non posso; ai giornalisti stranieri piace molto parlare male, anzi malissimo dell’Italia e con Berlusconi, onestamente, era facile; lo stesso vale per tutti i suoi accaniti oppositori che invece di inventarsi idee e produrre progetti politici si sono limitati a fare la guerra al bunga bunga.

E adesso che abbiamo un “loden” grigio non sanno più dove attaccarsi; quante cose sento e quante varrebbe la pena di scrivere, ma preferisco vino e fusilli.Article above is built with the comments of blogs and the addition of view of those who signed

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