Raid notturno della Nato in Libia, forse rimasto ucciso Saif al-Arab, 29 anni, figlio di Gheddafi
Stamattina tutte le agenzie e i quotidiani battono la notizia che un raid notturno della Nato avrebbe ucciso Saif al-Arab, 29 anni, il figlio più giovane di Muammar Gheddafi. Con lui sarebbero morti anche tre giovani nipoti del rais, mentre proprio Gheddafi, presente anch’esso con la moglie nell’abitazione, sarebbero rimasti illesi. Il luogo dell’attacco sarebbe l’abitazione privata di Saif all’interno del complesso di Bab al-Aziziya a Tripoli.
Il portavoce del governo libico, Moussa Ibrahim, ha dichiarato: “È stata un’azione diretta ad uccidere il leader di questo Paese”.
Il primo ministro britannico David Cameron non ha commentato l’episodio, ma si è limitato a dichiarare che i raid non hanno come obiettivo “individui particolari”. Cameron ha aggiunto: “La linea seguita dalla Nato nella scelta degli obiettivi e’ in linea con la risoluzione 1973 dell’Onu e mira ad evitare l’uccisione di civili prendendo di mira la macchina da guerra di Gheddafi, il che significa ovviamente carri armati e pistole, lanciamissili, ma anche command and control”. Considerando il fatto che nessun “individuo particolare” viene usato come bersaglio, chi lo sa cosa avrà voluto intendere Cameron con “command and control”?
Di par suo il comandante operativo della missione Nato in Libia, il generale canadese Charles Bouchard, tramite un comunicato stampa ha dichiarato: “Tutti gli obiettivi della Nato sono di natura militare e sono strettamente collegati con i sistematici attacchi da parte del regime di Gheddafi nei confronti della popolazione libica e delle aree popolose. Noi non abbiamo come obiettivi singoli individui”.
David Cameron
Quello di stanotte non è stato il primo attacco da parte della Nato nei confronti di edifici in cui si suppone sia presente il rais libico. Sin dai primi giorni dell’operazione Odissey Dawn, furono presi di mira il palazzo-bunker di Gheddafi a Tripoli e la sua caserma ad Ajdabiya. Il 21 marzo il London Evening Standard scriveva che le Sas britanniche avevano fornito ad un sottomarino della Royal Navy classe Trafalgar le coordinate necessarie a lanciare un missile da mille libre sul bunker di Tripoli del rais.
La notizia della morte di Saif al-Arab non è stata confermata, ma neanche smentita dai vertici della Nato. Potrebbe dunque essere un’invenzione di Gheddafi. Per quanto ci riguarda, noi cittadini italiani ed europei possiamo stare moralmente tranquilli. L’incredibilmente sfacciato e ipocrita contrasto tra i fatti e le parole che trovano spazio sui giornali di oggi, non ci deve far tremare. Quella che potrebbe apparire come una totale assurdità, come ci hanno ampiamente rassicurato, è in linea con la risoluzione dell’Onu e, soprattutto, non si vuole uccidere nessuno in particolare. E se a dirlo sono il primo ministro britannico e il generale in capo alle operazione della Nato in Libia, bisogna proprio crederci. (condensato da diggita.it)
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