giovedì 5 maggio 2011

Ancona, le scarpinate diun giornalista del Corriere

Ancona, le scarpinate di Claudio Sabelli Fioretti, ex direttore di Cuore

Ubaldino, il cagnotto col fegato malformato che ieri sera ci aveva commosso oggi è pimpante, scodinzola come un ventilatore e corre da uno all’altro in cerca di coccole. La truppa parte quasi puntuale alle 8,25 dopo una seduta di stretching per “risvegliare i muscoli”, come spiega Antonella, insegnante Isef che lavora per il progetto “C.u.r.i.a.m.o” del professor Pierpaolo De Feo a Perugia. Io decido che i miei muscoli è meglio se continuano a dormire ancora per un po’. L’idea di partire già stanco non mi attira. Usciamo da Ancona alla impegnativa velocità di 4,5 km all’ora, ma le fermate sono frequenti. Il gruppo di una trentina di persone si allunga e ogni tanto bisogna ricompattarlo. Ci fermiamo a mangiare in composta preghiera nel prato verde del cimitero di Castel D’Emilio. Tratti di strade vicinali asfaltate si alternano a qualche centinaio di metri di fango fangoso. Abbiamo il primo ferito. Carlo ha introdotto uno dei suoi bastoncini da nordic walking tra le gambe di Luciano che è piombato a terra come una pera procurandosi escoriazioni al naso, alla gamba e alle mani. Nel momento in cui lo vediamo a terra rimaniamo un po’ preoccupati perché non si muove. Il primo tentativo di respirazione bocca a bocca fallisce perché Luciano rifiuta il volontario uomo. L’idea di abbatterlo viene scartata e lui si rialza. Prontamente curato prosegue la sua marcia con eleganti guanti bianchi. Arriviamo a Jesi dopo nove ore e mezza dalla partenza. All’albergo ci accolgo due simpatiche signore molto ma molto basse. E spiritose. Hanno chiamato il loro albergo “Hotel dei nani”. Di fronte c’è una farmacia. Tra cerotti, creme, seconde pelli, disinfettanti e varie fa con noi il fatturato di un mese. Abbiamo fatto 31 km. Abbiamo camminato alla media di 4,3 km all’ora. Media generale (comprese le soste) 3,3 km all’ora. Siamo soddisfatti di noi, stanchissimi, pieni di vesciche. Ma la vescica, lo sanno tutti, è la medaglia al valore del marciatore. Il meteo aveva previsto pioggia, ma non c’è stata. Ubaldino viene festeggiato e rispedito a casa. Ha fatto anche troppo.

Nessun commento:

Posta un commento